L’addio definitivo di ArcelorMittal all’ex Ilva: anche con scudo penale impossibile eseguire contratto

L’addio definitivo di ArcelorMittal all’ex Ilva: anche con scudo penale impossibile eseguire contratto
5 novembre 2019

“In ogni caso, anche se la protezione legale fosse ripristinata, non sarebbe possibile eseguire il contratto” in quanto c’è la possibilita” che, per un provvedimento dell”autorita” giudiziaria di Taranto, venga di nuovo spento l”altoforno 2 e “in tal caso dovrebbero essere spenti anche gli altiforni 1 e 4 in quanto, per motivi precauzionali, sarebbero loro egualmente applicabili le prescrizioni” del tribunale sull”automazione degli altiforni. Quindi il contratto sull’Ilva di ArcelorMittal andrebbe considerato “risolto”. E’ quanto si legge nell’atto di citazione di ArcelorMittal all’Ilva in amministrazione straordinaria – depositato al tribunale di Milano. I legali di ArcelorMittal come prima richiesta al tribunale di Milano fanno quella di dichiarare sciolto il contratto per l’Ilva di Taranto in quanto venendo meno la protezione legale, ArcelorMittal ha legittimamente esercitato il diritto di recesso.

In subordine la richiesta è di dichiarare comunque risolto il contratto per “impossibilità sopravvenuta” a causa delle vicende giudiziarie che coinvolgono parti dell’impianto e che mettono a rischio la sua attività. Infine, i legali di ArcelorMittal indicano che – se queste motivazioni non fossero ritenute sufficienti – c’è l’ulteriore richiesta di annullamento del contratto “per dolo”. In particolare, si sostiene che le società in amministrazione straordinaria, in fase di data room, “hanno deliberatamente descritto in maniera erronea e fuorviante circostanze fondamentali relative alle condizioni dell”altoforno 2 e allo stato di ottemperanza delle prescrizioni” indicate dal tribunale di Taranto per adeguare gli altiforni. Inoltre, le societa” in amministrazione straordinaria sarebbero “inadempienti” su alcuni obblighi che pendevano su di loro.

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