L’agenda di Musumeci: Statuto, fondi Ue, Province e soppressione enti

L’agenda di Musumeci: Statuto, fondi Ue, Province e soppressione enti
Il governatore della Sicilia, Nello Musumeci
9 gennaio 2018

“Il tasso delle somme impegnate sulle risorse europee disponibili nel periodo 2014-2020 e’ di appena l’1%”. Lo ha detto il presidente della Regione Nello Musumeci, leggendo in Aula all’Ars il suo discorso programmatico, riferendosi agli impegni di spesa del Po-Fesr 2014-2020. “Muoriamo di sete – ha aggiunto – mentre davanti a noi scorre un copioso fiume di acqua potabile. Serve con urgenza riqualificare il parco progetti e partecipare ai bandi. Non solo dare ossigeno alle imprese, ma esportare nel mondo un marchio tradizionalmente apprezzato. Serve pertanto fare ricorso in maniera tempestiva ai fondi comunitari, questo e’ il tasto dolente”. Sul tema delle autonomie locali, il governatore ha scandito: “Piu’ competenze alle province, altro che smantellarle, e difendiamo una conquista della democrazia come l’elezione diretta dei vertici”. I consorzi di bonifica “risultano enormemente appesantiti, non hanno piu’ nulla da bonificare, bisogna sopprimerli, senza pero’ sacrificare i dipendenti, con una politica di crescita che coinvolga gli imprenditori”. L’Ente di sviluppo agricolo “va soppresso,la struttura passera’ al dipartimento Agricoltura. Sui forestali, occorre un confronto serio con il governo nazionale, per concordare altra destinazione piuttosto che l’indignitoso status di lavoratore stagionale”.

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Sul fronte politico, per Musumeci, “questa coalizione di centrodestra e’ ben consapevole dei suoi limitati numeri d’aula, a causa di una legge elettorale che dovra’ essere cambiata per eliminare le distorsioni presenti e che avrebbe dovuto prevedere un pur minimo premio di maggioranza e governabilita’. Il governo non cerca in questa Assemblea supporti numerici clandestini: confidiamo di trovare con le opposizioni convergenze programmatiche, alla luce del sole, apertamente, sui singoli punti, sulle singoli questioni che saranno poste all’attenzione del Parlamento”. In sostanza, “ognuno dei 70 deputati si assuma la responsabilita’ dell scelte di fronte ai siciliani: non ci sono alibi ne’ attenuanti di fronte ai grandi problemi dell’Isola. Vogliamo avviare questo cambiamento con voi, con tutti voi”. Infine, il governatore ha annunciato che “chiederemo a Roma la piena e corretta applicazione dello Statuto siciliano in una cornice di responsabilita’, non di privilegi, ma ponendo l’accento sulla condizione di degrado socio-economico dell’Isola”. “Siamo consapevoli di dover provare a portare a compimento la revisione dello Statuto – ha concluso – l’augurio e’ che questo Parlamento possa portare a termine il lavoro iniziato sotto la presidenza del compianto Vincenzino Leanza, riproposto ad ogni legislatura, ma mai portato a termine”.

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