L’annuncio choc di Mihajlovic: ho la leucemia, ma la sconfiggerò. Il Bologna: Sinisa restrerà l’allenatore

L’annuncio choc di Mihajlovic: ho la leucemia, ma la sconfiggerò. Il Bologna: Sinisa restrerà l’allenatore
Sinisa Mihajlovic
13 luglio 2019

L’allenatore del Bologna Sinisa Mihajlovic ha la leucemia. E’ stato lui stesso ad annunciarlo in conferenza stampa al Centro Tecnico di Casteldebole, non riuscendo a trattenere la commozione. “Ho visto il direttore tecnico Walter Sabatini che stava peggio di tutti – ha esordito scherzando -, mi ha rubato la scena, e allora ho fatto di tutto per star peggio e riavere l’attenzione. Ho chiesto questa conferenza stampa per darvi la notizia per primo. Purtroppo o per fortuna abbiamo fatto alcuni esami, scoprendo anomalie. La cosa più difficile è stato far credere a mia moglie che avevo la febbre il giorno della partenza del ritiro, il giorno in cui in realtà dovevo fare ulteriori accertamenti: è leucemia. E’ stata una bella botta, sono stato due giorni chiuso in camera a pensare a tutto, a riflettere, a piangere, ti passa tutta la vita davanti. Non sono lacrime di paura. Io rispetto la malattia, ma so che la vincerò. La guarderò dritta negli occhi, non vedo l’ora di andare martedì all’ospedale, prima comincio e prima fisico”.

“E’ in fase acuta ma attaccabile” ha proseguito il tecnico serbo. “Ci vuole tempo ma si guarisce. Ho spiegato ai giocatori in call conference, ho pianto anche con loro. Si deve affrontare come loro vanno in campo: attaccare, pressare, andare a fare gol. Questa sfida sicuramente la vincerò non ci sono dubbi, per me, per la mia famiglia, per tutti quelli che mi vogliono bene, e sono parecchi. Ho ricevuto 500-600 telefonate e messaggi, mi scuso per non aver risposto, volevo stare con me stesso per affrontare con serenità e coraggio quel che devo affrontare, spero mi capiscano. Ringrazio tutto il Bologna, mi han fatto capire che sono uno di famiglia, che mi vogliono bene. Come ho detto ai giocatori, ho bisogno di aiuto per vincere questa sfida. In questi giorni ho pianto molto, mi sono commosso, ma non mi piace che si pianga con me, non voglio far pena a nessuno”. “Faccio sempre i controlli periodici, perché mio padre è morto di cancro. Pensi sempre che a te non succeda mai, la mia unica speranza è di averla presa in tempo, in anticipo”.

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IL MEDICO

“Dovrà fare delle terapie che sono efficaci perché questa è una malattia che si può combattere. Inizierà martedì ma deve anche poter continuare la sua attività. Non possiamo ancora dirlo quanto durerà. Sappiamo la diagnosi, ma non conosciamo il tipo di leucemia. Speriamo che possa essere un passaggio corto. Vincendo questa battaglia tornerà fisicamente più forte di prima, sarà una macchina da guerra”. Lo dice il medico del Bologna, Gianni Nanni, intervenendo in conferenza stampa al fianco di Sinisa Mihajlovic, dopo che il tecnico rossoblù ha annunciato di essere malato di leucemia. ”È un problema nato il giorno prima del ritiro, quando abbiamo avuto il sospetto che si trattasse di una patologia del genere -aggiunge Nanni-. In tempi rapidi abbiamo avuto la conferma, ovvero che si tratti di una leucemia acuta. Vent’anni fa non si poteva parlare di questa malattia, oggi con le conoscenze che abbiamo possiamo parlare anche di un futuro roseo per un allenatore che può fare la propria professione”.

IL CLUB

“Il mister ha deciso di incontrare la stampa e abbiamo accolto la sua richiesta. Ci siamo io e Di Vaio fisicamente ma idealmente c’è tutta la dirigenza qui con noi. Sinisa ha in mano il Bologna e terrà in mano il Bologna fino alla scadenza del suo contratto. Qualunque cosa succeda nei prossimi giorni Mihajlovic resterà l’allenatore del Bologna”. Lo dice il direttore sportivo del Bologna, Walter Sabatini, intervenuto in conferenza stampa al fianco dell’allenatore, Sinisa Mihajlovic, che ha annunciato di avere la leucemia

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CHI E’ SINISA

I calci di punizione in campo, la grinta in panchina, le accuse di razzismo (ricevute e scagliate), le polemiche per alcune affermazioni di stampo politico. Sinisa Mihajlovic e’ questo e molto altro. Nato a Vukovar il 20 febbraio del 1969, esordisce nel Vojvodina a 19 anni. Il 29 maggio del 1991, allo stadio San Nicola di Bari, solleva la Champions League con la maglia della Stella Rossa. Da quel momento, per 21 anni, rimarra’ in Italia: prima giocando nella Roma e poi nella Lazio, in mezzo quattro stagioni a Genova nelle file della Sampdoria, per poi chiudere la carriera all’Inter.

L’esperienza piu’ lunga e’ quella in maglia biancoceleste, tra 1998 e 2004: con la Lazio disputa 193 partite segnando 33 reti, tra le quali il primo, storico, gol della squadra capitolina in Champions League, il 14 settembre del 1999. Con la Lazio vince anche una Supercoppa Uefa. All’Inter rimane solo due stagioni, ma arricchisce il palmares con due Coppa Italia (ne aveva vinte altrettante con la Lazio), uno scudetto (quello assegnato a tavolino per lo scandalo Calciopoli) e una Supercoppa italiana (nel 2005, che si aggiunge a quelle del 1998 e del 2000 in maglia biancoceleste). Terzino sinistro dotato di un tiro potentissimo, Mihajlovic e’ noto soprattutto per il talento nel battere i calci di punizione. Detiene il record di gol da calcio da fermo in Serie A, con 28 trasformazioni (record eguagliato da Andrea Pirlo). Dopo aver chiuso la carriera in campo e’ diventato allenatore: in Italia ha guidato Catania, Fiorentina, Sampdoria, Milan, Torino e Bologna, panchina sulla quale si e’ seduto a gennaio riuscendo a portare la squadra alla salvezza. Ha guidato anche la nazionale serba tra 2012 e 2013, fallendo la qualificazione ai Campionati del Mondo del 2014.

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Fu al centro di polemiche per aver apostrofato il calciatore dell’Arsenal Patrick Viera con epiteti razzisti, nel dicembre del 2000, e per aver sputato verso Adrian Mutu, del Chelsea, nel 2003. A maggio 2019 e’ stato coinvolto in un altro caso di forte risonanza mediatica: il cinquantenne di origine serba ha dichiarato che poco prima della finale di Coppa Italia tra Lazio e Atalanta un agente lo ha apostrofato con le parole “Zingaro di m..a”. In conferenza stampa ha poi annunciato che non avrebbe fatto denuncia circa l’accaduto. Mihajlovic ha ricevuto critiche anche per alcune affermazioni di stampo politico, soprattutto in relazione alle guerre nei Balcani degli anni Novanta. In un’intervista al Corriere della Sera, nel 2009, disse: “So dei crimini attribuiti a Milosevic, ma nel momento in cui la Serbia viene attaccata, io difendo il mio popolo e chi lo rappresenta”. Di Arkan, soprannome del criminale serbo Zeljko Raznatovic, ha detto: “E’ stato un eroe per il popolo serbo, un mio amico vero” aggiungendo che “i suoi crimini di guerra non sono giustificabili, sono orribili, ma cosa c’e’ di non orribile in una guerra civile?”. Alla domanda se fosse un nazionalista, Mihajlovic rispose: “Di sicuro non sono un fascista. Se nazionalista vuol dire patriota, se significa amare la mia terra e la mia nazione, beh si’ lo sono”. Del Kosovo disse: “Il Kosovo e’ Serbia. Punto. Non si possono cacciare i serbi da casa loro. No, l’indipendenza non e’ giusta per niente”.

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