Casaleggio: M5s sotto attacco, votare Regolamento. Pronta “class action” dei dissidenti

Casaleggio: M5s sotto attacco, votare Regolamento. Pronta “class action” dei dissidenti
25 ottobre 2016

E’ il regolamento del movimento a tenere anche in fibrillazione i Cinquestelle. E in merito scende in campo direttamente Davide Casaleggio consapevole della brutta aria che tira alla luce anche di una serie di ricorsi che stanno preparando i dissidenti grillini. “Con questo voto si decide che direzione potrà prendere il Movimento dal punto di vista organizzativo e come potrà difendersi dagli attacchi che si stanno intensificando e si intensificheranno sempre più mano mano che ci avvicineremo alle elezioni politiche e alla possibilità di governare questo Paese”, scrive Casaleggio Jr sul blog di Grillo. Il figlio dell’ex fondatore del M5s, quindi, lancia il suo appello al voto per la modifica del regolamento espulsioni. Per Casaleggio con un numero alto di votanti “maggiori saranno le nostre difese “.

E spiega: “A seconda che siano sopra un terzo, sopra la metà, sopra i tre quarti o addirittura la totalità degli iscritti maggiori saranno le nostre difese dagli attacchi giudiziari e politici”. In sostanza, “più saranno i votanti e più solida sarà la crescita di questo Movimento”. Inoltre, “con il Movimento stiamo facendo nuova giurisprudenza politica” dice Casaleggio che ricorda: “abbiamo già dimostrato che un MoVimento di democrazia diretta online fuori dallo schema partitico tradizionale può diventare prima forza politica del Paese”. La preoccupazione dei grillini la sintetizza lo stesso Casaleggio: “Hanno iniziato modificando le regole per la competizione elettorale e non possiamo sapere fino a che punto arriveranno pur di non far andare il Movimento 5 Stelle al governo”. Ma il nemico è sempre in agguato. Un gruppo di “dissidenti” del M5s stanno studiando le strategie di difesa nel caso in cui il Movimento dovesse decidere di promulgare le nuove regole che per i “dissidenti” sono illegittime. Si tratta, a quanto risulta, di decine di appartenenti al Movimento: tra questi ci sono gli espulsi ma poi reintegrati con sentenza del Tribunale ma anche altri iscritti “disabilitati” al voto ma formalmente ancora appartenenti al Movimento. A tal fine, hanno dato vita a una raccolta fondi per organizzare un’azione giudiziaria comune.

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