Lascia l’ad di Tim Cattaneo, arriva Recchi. Genish come direttore generale

Lascia l’ad di Tim Cattaneo, arriva Recchi. Genish come direttore generale
21 luglio 2017

Arnaud de Puyfontaine presidente, Giuseppe Recchi amministratore delegato, Amos Genish direttore generale con ampi poteri. Potrebbe essere questo, a quanto si apprende, il nuovo vertice di Tim, dopo l’uscita di Flavio Cattaneo. Lunedì prossimo il cda dovrebbe solo approvare l’accordo raggiunto da Cattaneo per la sua uscita, e quindi gli emolumenti che incasserà. Il cda di giovedì prossimo, già convocato per l’approvazione dei conti del secondo trimestre, dovrebbe invece prendere decisioni sul nuovo vertice. A quanto si apprende, il nuovo direttore generale, l’israeliano Amos Genish, attuale Chief Convergence Officer di Vivendi, avrà ampi poteri. Genish è conosciuto come grande esperto di telecomunicazioni, è stato ceo di Telefonica Brasil dal 2015 a gennaio 2017, co-fondatore e ceo dell’operatore brasiliano Gvt dal 1999. Dopo dieci anni, nel 2009 Gvt è stata venduta a Vivendi. E nel 2014 dalla società francese è stata ceduta alla spagnola Telefonica. Era gia’ nell’aria da diverse settimane, l’uscita di scena di  Cattaneo dal ruolo-chiave in Tim. Nominato nel marzo 2016, Cattaneo aveva di recente smentito le voci su un suo ‘addio’ ma probabilmente le frizioni con il nuovo azionista di maggioranza, la francese Vivendi, sono state determinanti per un cambiamento al vertice della societa’. Classe 1963, laureato in Architettura al Politecnico di Milano, dopo aver ricoperto varie cariche dirigenziali, nel 2003 (fino all’agosto 2005) Cattaneo – prima di approdare alla carica di ad di Tim – e’ stato direttore generale della Rai. Della tv pubblica e’ stato il piu’ giovane direttore generale, e questa esperienza e’ stata particolarmente significativa per lui al punto che in seguito cosi’ commento’: “Due anni in Rai equivalgono a venti in un’altra azienda”.

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E’ poi approdato a Terna, azienda proprietaria della rete di trasmissione elettrica, dal primo novembre 2005 al 27 maggio 2014, confermato per tre mandati consecutivi, durante i quali ha curato l’espansione in Sudamerica e nei Balcani. Dal dicembre 2014, e’ entrato poi nel cda di NTV come consigliere indipendente per diventare amministratore delegato all’inizio dello scorso anno. Nominato Cavaliere del Lavoro nel 2011, e’ famoso alle cronache anche per il suo matrimonio con l’attrice Sabrina Ferilli. Recentemente, il suo nome era stato suggerito in occasione della scelta del successore di Mauro Moretti alla guida delle Ferrovie dello Stato. Ma la candidatura era stata smentita dallo stesso manager. A determinare la tensione con Vivendi, secondo indiscrezioni, sarebbe stata una gestione dei rapporti del ceo di Tim con la politica che sarebbe stata per i francesi non soddisfacente: un giudizio accentuato dopo l’attacco sferrato dal manager al piano del governo per la banda ultralarga nelle aree a fallimento di mercato e anche alla luce delle polemiche sollevate dall’acquisizione di Metroweb da parte di Enel. Avrebbe inoltre pesato anche il non di sicuro brillante andamento del titolo (nonostante gli ottimi risultati ottenuti sul fronte dei costi e sul recupero dei ricavi), recentemente protagonista di trionfi e tonfi in Borsa. Si rincorrono ora le voci sulla sua buonuscita, che si aggirerebbe intorno ai 50 milioni tra premio e stipendi e secondo le regole del suo contratto, che sarebbe andato in scadenza tra tre anni e cioe’ nel 2020.

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