Lazio-Sampdoria 2-2, altalena di gol ed emozioni

Lazio-Sampdoria 2-2, altalena di gol ed emozioni
9 dicembre 2018

E’ finita 2 a 2 tra Lazio e Sampdoria questa sera all’Olimpico, in un’altalena di emozioni, specie nei minuti finali. Ad andare in vantaggio erano stati i blucerchiati, grazie a Quagliarella, e il vantaggio e’ durato quasi un’ora. Poi i biancoceleste hanno pareggiato con Acerbi e quindi sono andati in vantaggio con il calcio di rigore, assegnato dopo l’analisi al Var, messo a segno da Immobile. Sembrava quindi fatta per la Lazio, ma ci ha pensato Saponata al termine del lungo recupero ad andare a segno al 53′ e dare il pari alla Samp, rimandando il ritorno della squadra di casa alla vittoria. In sostanza, all’Olimpico tra Lazio e Sampdoria va in scena un pareggio pirotecnico e da cuori forti, fino alla fine. Per i biancocelesti il quarto pareggio consecutivo in campionato (non succedeva dal 2003), per i doriani un punto prezioso contro una diretta rivale per l’Europa.

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“C’e’ una sorte divina che ti premia. Ma abbiamo fatto un gran primo tempo e sarebbe stato un peccato perdere questa gara. Il pareggio era il risultato piu’ giusto contro una delle squadre piu’ forti nell’uno contro uno”, spiega Marco Giampaolo a fine partita, che ammette di non aver visto il gol del suo giocatore perche’ “ero rientrato prima per vedere le immagini della punizione che ha portato al rigore della Lazio: quel fallo era carica su Andersen e invece hanno dato punizione. Ecco perche’ c’e’ una giustizia divina”. Una rete che, a memoria, risulta essere il gol piu’ tardo della storia della serie A. Nell’era della Var succede anche questo, cinque minuti aggiunti ai 5′ di recupero per il tempo necessario a Massa di Imperia a rivedere il video a bordo campo. Protagonista della serata, Riccardo Saponara, al suo secondo gol in campionato dopo quello segnato al Milan: “E’ stato bellissimo eravamo abbattuti dopo il rigore – dice l’ex viola – pero’ su questa palla lunga ci ho creduto perche’ ho visto che Ekdal e’ andato a spizzare. Ad occhi chiusi ho fatto il pallonetto, non sapevo cosa fare ed e’ andata bene. Nella ripresa siamo stati rinunciatari, abbiamo pagato la loro aggressivita’. C’e’ stata un po’ di fortuna, non dobbiamo negarlo, pero’ a volte bisogna seguire l’energia. Dopo il gol sono andato dai tifosi, mi hanno sballottato anche le mutande, ma questa e’ la gioia di un gol”.

Dopo una settimana di ritiro a Formello, la Lazio mostra un bel carattere ma a quanto costruito non corrispondono i gol: “26 tiri a 4 – li ha contati Simone Inzaghi – pero’ provo rammarico perche’ una gara cosi’ la devi vincere. C’e’ grande dispiacere per i ragazzi, hanno fatto una gran partita”. Il tecnico biancoceleste precisa: “Eravamo stati bravi a raddrizzarla, mi dispiace per i ragazzi dopo una settimana di ritiro in cui hanno dato tutto, anche in campo erano stremati. Anche da queste cose si cresce, mancava un minuto alla fine e dovevamo tenere palla. Non ho mai visto una cosa simile in 25 anni di calcio, ma questo e’ uno sport strano”. Un pari che potrebbe pesare ancora di piu’ se il Milan domani vincesse con il Torino: “Questo risultato penalizza la nostra classifica e il morale – ha aggiunto Inzaghi – con i pareggi non si va da nessuna parte. Dicevano che non pareggiavamo mai, questo e’ il quarto di fila. Se si torna in ritiro? Con oggi e’ finito”.

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Amaro il commento di Marco Parolo: “Fa male perdere cosi’. Abbiamo giocato una partita con la fame, da gruppo unito. Tutte le parole sentite in settimana sono state parole un po’ al vento, anche inventate. Questo gruppo e’ compatto e unito. La troppa tensione che si e’ creata, dopo il 2-1, non ci ha fatto essere lucidi. Mi prendo le mie responsabilita’, perche’ su quella palla sarei dovuto andare davanti la difesa e saltare io. Per la mia esperienza ho fatto un errore che non dovevo commettere. Comunque basta parlare dell’anno scorso, le cose cambiano, gli avversari ci conoscono. Parliamo di quest’anno. Serve buttarla dentro, segnare”.

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