Le Pen lancia da Roma la corsa del fronte sovranista per le Europee

8 ottobre 2018

Un’Europa dal volto nuovo, l’inizio dell’alternanza alla guida dell’Ue, la crescita, fino a diventare maggioranza, del Gruppo all’Europarlamento che rispecchia il fronte sovranista, ma senza una lista comune, “perché siamo paladini delle nazioni che non vogliamo scompaiano a vantaggio di questo impero che è diventata l’Ue”. Così Marine Le Pen, leader del Rassemblement National – ex Front National – andando a braccetto con il vicepremier e segretario della Lega Matteo Salvini, al fianco del quale oggi ha parlato di Ue, immigrazione, economia e soprattutto Nazioni.

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Una scelta, come ha spiegato prima dell’incontro la stessa Le Pen a Le Figaro, quella di partire da Roma per il suo tour di otto mesi in vista delle elezioni europee, che punta su uno dei principali alleati all’Europarlamento, la Lega appunto. Quella stessa Lega che, come dice Le Pen, dimostra che le “nostre politiche non solo possono diventare operative a livello politico ma che sono anche efficaci. Matteo Salvini lo dimostra”, ha ribadito anche oggi nell’incontro presso l’Ugl. “Ho accettato questo invito perché ritengo interessante l’opportunità di parlare, al fianco di Matteo Salvini, delle nostre proposte in materia economica e sociale”, ha detto al quotidiano prima della partenza per Roma. A fianco di Salvini, Le Pen ha parlato, infatti, più agli elettori europei che ai francesi, spiegando qual è l’obiettivo del voto di maggio: “Sostituire l’alleanza tra Ppe e Pse per introdurre il nostro progetto che cambierà radicalmente il volto di un’Europa che è in difficoltà. Siamo contro l’Ue ma non contro l’Europa che invece vogliamo salvare”.

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Un obiettivo da raggiungere grazie all’alleanza dei partiti sovranisti europei, ma senza ‘intrusioni’, perché non ci sarà una lista unica: “Ogni nazione deve poter portare al parlamento europeo i rappresentanti in grado di rappresentare i loro interessi – ha spiegato Le Pen facendo eco a Salvini – Pse e Ppe non sono mica lì per diritto divino. Lavoreremo per creare un Parlamento in cui esista un’alternanza, che va allargata a coloro che condividono i nostri valori”. “Spero vivamente che il nostro gruppo possa diventare sempre più potente e che la prossima volta rappresenti la maggioranza nell’Europarlamento per attuare la rivoluzione pacifica e democratica a cui aspiriamo”, ha ripetuto più volte. Le Pen poi ha dato spazio ai temi su cui martellerà in campagna elettorale, dall’economia, al mondialismo, dal lavoro all’immigrazione: “Il modello economico dell’Ue è perverso. Lo stanno abbandonando tutti, gli Stati Uniti, la Cina, l’India. Invece nell’Ue, persone come Juncker e Moscovici insistono perché si acceleri verso questo modello. Il mondialismo è come quando si esce da un ristorante e l’ultimo che esce deve pagare il conto. E non voglio che l’Ue paghi il conto”.

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“E’ importante adottare una politica migratoria che consenta il controllo alle frontiere da parte di ciascun Paese. Pur adottando una politica ferma si possono aiutare i migranti, ma sta a ogni paese scegliere la politica di dissuasione dell’immigrazione che vuole mettere in atto, una politica che non può essere imposta da nessuno. Ci vuole fermezza ma di buon senso che vada a vantaggio sia nostro che loro – ha spiegato dando la sua ricetta – La soluzione sarebbe semplice, c’è un numero enorme di richiedenti asilo di cui una piccolissima percentuale potrebbe aspirare allo status di rifugiato. Piuttosto che farli arrivare in Europa, e poi rifiutare loro la richiesta, abbiamo proposto che le domande di asilo si possano fare solo in ambasciate e consolati francesi nei paesi dove si trovano e siano autorizzati a lasciare il Paese solo coloro che hanno ottenuto lo status di rifugiato. Questo eviterebbe grossissime difficoltà a Paesi come Italia, Francia e Spagna”. askanews

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