Le sinistre si riorganizzano: Pisapia avvia ‘Campo progressista’, Si è già divisa prima di nascere

Le sinistre si riorganizzano: Pisapia avvia ‘Campo progressista’, Si è già divisa prima di nascere
14 febbraio 2017

La sinistra si riorganizza. O almeno ci prova. Di prove tecniche di sinistra si discute a Milano, dove Giuliano Pisapia ha lanciato il suo “Campo progressista”; mentre un’altra sinistra, nel fine settimana a Rimini terrà il congresso fondativo Si. E per tentare di arrivare uniti e non partire subito divisi, in casa Sinistra Italia, che raccoglie una quarantina di parlamentari tra Roma e Bruxelles è in atto un pressing al capogruppo alla Camera Arturo Scotto per convincerlo a non disertare l’assise, dopo aver deciso di ritirare la candidatura in segreteria, rischiando di mandare all’esterno un segnale di divisione, prima ancora del ‘battesimo ufficiale”. Parallelamente si moltiplicano gli inviti a Nicola Fratoianni, in pole per la carica di segretario e storico braccio destro di Nichi Vendola, a dare un segnale di riconciliazione per evitare l’ennesima scissione a sinistra, consumata ancor prima del varo del nuovo soggetto politico. L’ assise fondativa del partito con 600 delegati da tutta Italia si apre venerdì e nelle intenzioni dei promotori doveva nascere come un contenitore per allargare il campo della sinistra, anche se rischia già di perdere un pezzo per strada.

L’ASSEMBLEA L’esito dell’assemblea di domenica della componente rappresentata dall’attuale capogruppo di Si alla Camera, è stata chiara: oggi Scotto ha confermato che “in diversi non andranno a Rimini”, che lui nel partito continua a “non vedere sufficiente preoccupazione rispetto ai tanti che hanno lasciato” e che, ha puntualizzato, gli scissionisti non costituiranno un gruppo autonomo alla Camera, stazionando, per adesso, nel gruppo Misto. Tra chi si sta impegnando per cercare una ricomposizione, c’è anche Alfredo D’Attorre, ex deputato della sinistra Pd che ha aderito al percorso di Sel prima e di Sinistra italiana poi, con l’obiettivo di allargare i confini a sinistra. “Continuo a pensare – dice D’Attorre – che il congresso di Sinistra italiana debba dare un segnale di unità e di ricomposizione, per favorire la costituzione di uno schieramento progressista alternativo al renzismo. Da Rimini non dovrà uscire nè un partito già diviso né un partito blindato”. L’ex deputato dem transitato a Si non fa mistero delle differenti posizioni tra l’attuale capogruppo alla Camera di Si e Fratoianni. “Mi auguro – dice – che nelle prossime ore possano prevalere la saggezza e lo spirito unitario”. “Rimini – dice – è un punto di partenza, è una tappa, non è l’approdo finale. Se l’intenzione è quella di costruire un centro sinistra alternativo, più gente riusciamo a tenere dentro ora, più riusciamo a trasmettere un messaggio di unità più saremo credibili”, anche perché sostiene D’Attorre “visto quel che sta accadendo nel Pd sarebbe un riferimento anche per chi nel Pd sta conducendo la battaglia d’opposizione a Renzi”.

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CAMPO PROGRESSISTA Intanto, a Milano Giuliano Pisapia, promotore del progetto Campo progressista, ha presentato il suo nuovo soggetto politico “vuole essere – ha dichiarato l’ex sindaco di Milano – un luogo dove discutere, confrontarsi e costruire, dove insieme fare un programma pieno di contenuti per rilanciare il Paese. Un punto di partenza che chiaramente vuole e deve trovare degli alleati con gli stessi valori e gli stessi principi”. “Non siamo qui a creare un nuovo soggetto politico” ha quindi precisato. “Si ragiona di buona politica – ha spiegato – facciamo un punto su cosa si intende per politica progressista” su come risolvere i problemi della gente che non considera problemi “i congressi o le direzioni” dei partiti . A quanti vedono in Pisapia un nuovo Prodi, Boldrini replica che sara’ Pisapia a decidere. “Ma e’ importante – spiega – che figure che hanno saputo governare bene si prendano la responsabilita’ e si mettano a disposizione del Paese”. Dei venti di scissione, che spirano in casa Dem, Pisapia, però, non parla: “non entro nel merito del Pd. Sto molto attento a quello che succede”. “Le scissioni – taglia corto – sono sempre divisioni di una comunità. A me piacerebbe che ci fosse una comunità unita, molto ampia, molto di sinistra, molto di centrosinistra, aperta al civismo”. “Questo è quello per cui lavoro, non contro qualcuno, ma per qualcosa, per ricostruire un campo aperto all’interno del quale ci saranno spero tutti coloro che amano la buona politica”.

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