Lega-M5s: “D’ora in poi solo premier eletti”. E arriva un altro presidente del Consiglio non eletto

Lega-M5s: “D’ora in poi solo premier eletti”. E arriva un altro presidente del Consiglio non eletto
Palazzo Chigi, sede del Governo
24 maggio 2018

Arriva a Palazzo Chigi nell’aprile del 1993. La politica è ancora scossa dai tintinnii di manette provocati dagli scandali di Tangentopoli. L’incarico di presidente del Consiglio, a Carlo Azeglio Ciampi, viene affidato dal presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro. E’ il primo governo della Repubblica Italiana a essere guidato da un non parlamentare, cosiddetto “tecnico” (ce ne saranno altro quattro fino a oggi), il secondo e ultimo dell’undicesima legislatura ed è anche l’esecutivo che mette fine alla Prima Repubblica. Un governo guidato da un non parlamentare è “tecnico” o “politico”? La diatriba è sempre aperta. Un fatto è certo. Ogni governo è “politico” perché, come stabilisce l’articolo 94 della Costituzione, “il Governo deve avere la fiducia delle due Camere”. In queste ultime settimane s’è parlato molto di Paolo Savona come possibile ministro dell’Economia nel governo Lega-M5s, nome che ha fatto scatenare una serie di polemiche. E proprio Savona, infatti, viene chiamato da Ciampi a guidare il ministero dell’Industria del governo che preparò l’ingresso dell’Italia nell’euro. Il governo Ciampi rimane in carica fino al 1994. Non bisogna attendere però molto per avere il secondo tecnico alla guida del Paese. Nel 1994 si va ad elezioni e l’imprenditore Silvio Berlusconi diventa per la prima volta presidente del Consiglio. Poltrona che il leader di Fi occupa per otto mesi, per poi lasciarla Lamberto Dini, secondo premier tecnico.

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Ancora una volta, come riportano le cronache di allora, è Oscar Luigi Scalfaro a conferire l’incarico a un non parlamentare. Dini, allora, è ex ministro del Tesoro dell’esecutivo dimissionario, primo governo Berlusconi. L’economista forma un esecutivo composto esclusivamente da ministri e sottosegretari tecnici e non parlamentari, e rimane in carica fino alle elezioni anticipate dell’aprile 1996, lasciando poi il testimone nelle mani di Romano Prodi, allora leader dell’Ulivo. Il terzo premier tecnico, è Giuliano Amato. Ciò avviene in seguito alla crisi del primo governo Prodi, in carica dopo le elezioni del 1996. Dopo le dimissioni del Professore, a Palazzo Chigi vanno prima Massimo D’Alema e successivamente proprio Amato che guiderà l’Italia dall’aprile 2000 al giugno 2001. Parliamo del governo Amato II, in quanto, il giurista è già stato presidente del Consiglio nel 1992, ma da parlamentare. Mentre otto anni dopo, viene incaricato senza essere eletto. Amato resta in carica 411 giorni, fino ad accompagnare il Paese alle elezioni del 2001 per la quattordicesima legislatura. Dalle urne esce vincente il centrodestra che ottiene una ampia maggioranza sia alla Camera che al Senato. Berlusconi resta a Palazzo Chigi fino al 2016. E ci torna con le Politiche del 2008. Ma è il quarto premier tecnico, Mario Monti, a terminare la quindicesima legislatura. Il Cavaliere guida il governo solo fino a novembre del 2011. E’ l’anno in cui prima delle condizioni meteo, ogni mattina gli italiani si chiedono quanto è lo spread.

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Ed è a 173 punti all’inizio di gennaio 20111, per arrivare a dicembre, con una lunga cavalcata, a quota 528, 355 punti in più rispetto all’inizio dell’anno. Arrivano anche le prime bocciature da parte delle agenzie di rating internazionali, che anticipano la deflagrazione della crisi del debito e l’impennata del differenziale Btp-Bund. E’ il capo dello Stato, Giorgio Napolitano ad affidare l’incarico di presidente del Consiglio all’economista di Varese. Tecnicamente è parlamentare Monti, perché tre giorni prima del suo incarico viene nominato, sempre dal Colle, senatore a vita. Nomina, quella del professore della Bocconi, che viene interpretata come un segnale ai mercati finanziari internazionali. Il resto è storia recente, con i tre governi di centrosinistra: quello di Enrico Letta, quello di Matteo Renzi e quello di Paolo Gentiloni fino a oggi. Ma è soltanto Renzi, l’ultimo premier tecnico. L’ex segretario del Pd prende il posto di Letta nel 2014, restando presidente del Consiglio fino al 2016, quando si dimette in seguito alla sconfitta nel referendum costituzionale. Nel momento in cui diviene premier, l’ex sindaco di Firenze è soltanto segretario del Partito Democratico, ma non siede in parlamento. Intanto, il sesto premier tecnico che darà ufficialmente il via alla Terza Repubblica, sembra pronto a varcare Palazzo Chigi. Giuseppe Conte ha appena ricevuto l’incarico dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ma per il presidente del Consiglio indicato da Lega e M5s la strada appare già in salita.

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