Legge elettorale approda alla Camera, tre giorni per il via libera

Legge elettorale approda alla Camera, tre giorni per il via libera
6 giugno 2017

La nuova legge elettorale proporzionale con sbarramento al 5%, il cosiddetto ‘tedesco corretto’ o ‘fianellum’ o germanichellum è approdato in Aula alla Camera. Rispettati i tempi fissati nell’accordo a quattro tra Pd, Fi, Lega e M5S, oggi è iniziata la discussione generale e da domani si inizia a votare con l’obiettivo di chiudere in settimana, forse già mercoledì o al massimo giovedì. Il relatore del provvedimento, Emanuele Fiano, del Pd rivendica il buon risultato ottenuto: “Abbiamo fatto un buon lavoro, il migliore nelle condizioni date”, frutto di un “compromesso” tra le principali forze presenti in Parlamento e “lo abbiamo fatto nell’interesse del paese”. “Uno degli aspetti più positivi di questo testo – ha spiegato l’esponente del Pd – è l’ampio consenso che raccoglie in Parlamento, un esito per niente scontato, forze di maggioranza e opposizione hanno saputo lavorare insieme, trovare punti di convergenza, raggiungere un compromesso: è quello che si fa in Parlamento quando si lavora correttamete. Compromesso, non dobbiamo avere paura di usare questa parola come ci ha ricordato il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano”. Ma per il leader di Ap, Angelino Alfano quel compromesso si chiama “Inciucellum. Non funziona perché riesce a non garantire governabilità e rappresentanza. Tutti i sondaggi – ha aggiunto – dicono che non vi è alcuna possibilità di maggioranza”.

Ma il capogruppo Pd Ettore Rosato è impegnato da ieri a fugare i timori di un patto già scritto per un governo Renzi-Berlusconi nella prossima legislatura: “non esiste un accordo, non esiste un accordo sul direttore della Rai, esiste solo un’alternativa politica tra noi e loro”. Il dibattito sul prossimo governo rivela uno degli scenari possibili dopo l’approvazione della nuova legge elettorale: la conclusione anticipata della legislatura per andare a votare a settembre prima della prossima legge di Bilancio. Anche il segretario del Pd, Matteo Renzi, non nasconde che “la domanda è se la prossima legge di bilancio sarà all’altezza di quella del 2016. Penso che avremo la forza di farla, e se questo Parlamento è in grado di farlo io sono contento” ma, aggiunge, “serve una strategia di lungo periodo, non vivacchiare; continuare su questa strada, non permettere a nessuno di tornare indietro lavorando ad una legge di stabilità all’altezza”. I piccoli partiti penalizzati dallo sbarramento al 5% gridano allo scandalo, da Sinistra italiana a Mdp che nel pomeriggio partecipa al sit-in a Montecitorio organizzato dal Comitato per la democrazia Costituzionale. Sia Alfano che Ignazio La Russa di FdI definiscono la nuova legge elettorale un Inciucellum a cui, ancora più grave, hanno preso parte pure i 5 stelle: “Le regole del gioco vanno scritte insieme altrimenti ci condanniamo a riscriverle ad ogni cambio di maggioranza”, spiega la deputata del Movimento 5 stelle Federica Dieni, intervenendo nell’aula della Camera, “non siamo disposti ad accettare qualsiasi porcheria ma nemmeno ad autoescluderci dal dibattito – ha sottolineato -, questo è il nostro esame di maturità, siamo capaci di governare, siamo pronti a governare e ad andare a votare”. Questo testo è “un atto di responsabilità di Fi, di Berlusconi, come Mattarella ha auspicato”, ha detto Elena Centemero, deputata azzurra che in Aula si è fatta promotrice di una proposta a tutela della parità di genere che ha ricevuto il plauso della presidente della Camera, Laura Boldrini: “non nascondiamoci dietro il voto segreto quando si voteranno le norme antidiscrimanatorie, è un fatto di responsabilità e di trasparenza”.

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