Legge elettorale, l’Italicum in primo piano. Ecco le proposte alternative in campo

Legge elettorale, l’Italicum in primo piano. Ecco le proposte alternative in campo
5 dicembre 2016

La legge elettorale entrata in vigore lo scorso luglio, l’Italicum, dopo la vittoria del No al referendum e la sonora bocciatura del ddl Boschi, torna al centro della scena politica, anche se destinata ad essere modificata se non addirittura ad essere ‘cestinata’. Cosa prevede l’Italicum.

– SOGLIE DI SBARRAMENTO: e’ pari al 3% la soglia di sbarramento in ‘ingresso’ per avere seggi nella futura nuova Camera dei deputati, cosi’ ridisegnata sulla base della riforma costituzionale che sara’ sottoposta al vaglio dei cittadini con il referendum del 4 dicembre. Entreranno in Parlamento, quindi, solo i partiti che supereranno lo sbarramento del 3%.

– PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA LISTA E BALLOTTAGGIO: viene introdotto il premio di maggioranza di 340 seggi alla lista, e non piu’ alla coalizione, che ottiene il 40% dei voti. Se nessun partito o lista raggiunge quota 40%, si va al ballottaggio, ma sono vietati gli apparentamenti fra liste.

– CAPILISTA BLOCCATI: sono scelti dai partiti, in tutto 100, e ciascun partito puo’ presentare non piu’ di 6-7 candidati per collegio. Il resto dei candidati vengono scelti con le preferenze, con l’alternanza di genere, fino a un massimo di due. E’ consentita la candidatura multipla per i capilista, ma fino a un massimo di dieci.

– COLLEGI: il territorio italiano viene suddiviso in 20 circoscrizioni, a loro volta suddivise in 100 collegi.

– NORMA ‘ANTI FLIPPER’: Viene introdotta la cosiddetta norma ‘anti flipper’, che punta a diminuire la causalita’ nell’attribuzione dei seggi, dopo il calcolo a livello nazionale, con il meccanismo dei quozienti e dei resti, in modo da non penalizzare i partiti piu piccoli.

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– LE POSSIBILI MODIFICHE ALL’ITALICUM E IL LAVORO DELLA COMMISSIONE PD: se le forze politiche in Parlamento dovessero convergere sulla linea di apportare delle modifiche all’attuale legge elettorale per tornare subito al voto, di certo l’Italicum dovra’ essere modificato per essere applicato anche al Senato, magari prevedendo una sua applicazione su base regionale. Altro punto fermo, e’ che si dovra’ attendere la decisione della Consulta sull’eventuale incostituzionalita’ di parti dell’Italicum. Molto probabile, poi – come gia’ prevedeva la bozza di testo della Commissione Pd – che si elimini il ballottaggio previsto per il secondo turno, e che si eliminino i 100 capilista bloccati. Inoltre, l’ipotesi e’ che si modifichi anche il premio di maggioranza, attribuendolo non piu’ al singolo partito ma alla coalizione. Sotto la lente di ingrandimento anche l’entita’ del premio di maggioranza, ora di 340 seggi.

LE PRINCIPALI PROPOSTE ALTERNATIVE ALL’ITALICUM: 

– IL DEMOCRATELLUM: presentata gia’ nel 2014, la proposta di legge elettorale targata 5 Stelle mira a introdurre un sistema proporzionale ‘corretto’, con preferenze e – novita’ – un voto di ‘penalizzazione’ per eliminare dalla lista un candidato, il che significa che l’elettore puo’ eliminare un candidato dalla lista cancellandone il nome dall’elenco al momento del voto. Non e’ previsto alcun premio di maggioranza. Inoltre, la proposta prevede che non vi siano coalizioni pre-elettorali per evitare “alleanze tattiche” prima del voto e consiste in “un sistema che consente a una forza politica che ottenga attorno al 40% dei consensi di avere oltre il 50% dei seggi”. Sono vietate le candidature plurime, mentre lo sbarramento e’, in un certo senso, doppio: le circoscrizioni sono a base pluri-provinciale e il territorio italiano e’ stato diviso in 42 circoscrizioni. In 33 circoscrizioni su 42 (che assegnano 373 seggi, ossia il 60% del totale) lo sbarramento naturale e’ superiore al 5%; nelle altre 9 circoscrizioni (che assegnano 245 seggi, ossia circa il 40% dei seggi della Camera) lo sbarramento e’ inferiore al 5%. Tuttavia, Beppe Grillo ha spiegato che per i 5 Stelle si puo’ andare a votare subito con l’Italicum per la Camera e con il Consultellum – un sistema proporzionale – sebbene leggermente modificato, per il Senato. I 5 Stelle pero’ annunciano che stanno gia’ lavorando a un testo che modifica l’Italicum rendendolo valido anche per il Senato.

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– IL PROVINCELLUM: e’ una versione dell’Italicum rielaborata su base provinciale, ovvero resterebbe invariato l’attuale meccanismo di assegnazione dei seggi (premio di maggioranza pari a 340 deputati e ballottaggio se al primo turno nessun partito raggiunge il 40% dei voti), modificandone pero’ il metodo di selezione dei futuri parlamentari. I collegi in cui e’ diviso il territorio passerebbero da 100 a 618 (piu’ le 12 circoscrizioni estere) in modo da dare la possibilita’ ai cittadini di conoscere meglio i candidati. Inoltre non ci sarebbero piu’ i capilista bloccati: passerebbero i candidati che ottengono il miglior risultato nell’ambito provinciale della circoscrizione.

IL ‘MATTARELLLUM 2.0′ O BERSANELLUM: la proposta e’ una versione aggiornata e corretta del Mattarellum, ovvero un sistema uninominale a turno unico. Si prevede che 475 deputati siano eletti in collegi uninominali, 12 all’estero con il proporzionale, mentre dei restanti 143 seggi 90 andranno alla lista o coalizione che prende piu’ voti, 30 alla seconda, 23 proporzionalmente ripartiti tra quelle che superino lo sbarramento del 2 per cento con meno di 20 eletti nei collegi uninominali. Si prevede, inoltre, un ‘premio di governabilita”, in base al quale chi vince non potra’ superare i 350 seggi mentre il pacchetto di 90 e 30 sara’ composto dai ‘migliori perdenti’. Quanto al premio, non si parla esplicitamente di coalizione, ma si introduce la formula ‘lista/coalizione’. Infine, vengono aboliti i capilista bloccati.

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– L’ITALIKOS: e’ la proposta dei Giovani turchi del Pd, un mix tra l’Italicum e il modello elettorale greco (da qui il nome scelto dai proponenti). La principale novita’ e’ che scompare il ballottaggio, ma resta l’impianto di fondo dell’Italicum. Viene introdotto un ‘premio di governabilita” alla prima lista che superi la soglia del 20% dei voti. In ogni caso, il ‘premio di governabilita” non potra’ superare i 340 seggi, gli stessi che sono gia’ previsti dall’Italicum. Di conseguenza, la proposta sgombra il campo dalla possibilita’ delle grandi coalizioni, si puo’ governare da soli o al massimo ci si dovra’ alleare con un altro partito. Facendo qualche previsione, anche se si tratta di ipotesi in attesa del testo finale della proposta, dal 35% dei voti in poi un partito puo’ governare da solo, ottenendo gia’ la maggioranza assoluta, grazie al premio di governabilita’.

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