Le amministrative rilanciano il centrodestra. Berlusconi: uniti vinciamo

Le amministrative rilanciano il centrodestra. Berlusconi: uniti vinciamo
Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini
26 giugno 2017

Il centrodestra ha vinto sfide importanti nella seconda tornata delle amministrative e ha conquistato una serie di Comuni guidati da anni dal centrosinistra. Ragion per cui Silvio Berlusconi si dice pronto a raccoglierne i frutti e ribadisce la lungimiranza della sua visione: uniti si vince. La coalizione di centrodestra ha espugnato Genova, dove Marco Bucci è il nuovo sindaco. Poi, abbastanza a sorpresa, ha vinto all’Aquila, dove Pierluigi Biondi subentra a Massimo Cialente, che ha gestito la difficile fase post terremoto. A Verona si è chiusa l’era Tosi: il centrodestra trionfa con Federico Sboarina, che al ballottaggio ha superato la senatrice e fidanzata dell’ormai ex sindaco, Patrizia Bisinella. Ma ci sono anche altre realtà storicamente amministrate dalla sinistra che hanno scelto sindaci targati centrodestra: La Spezia, Piacenza, Pistoia, Sesto San Giovanni, Todi. “Questi risultati, nonostante siano stati espressi da un numero limitato di elettori, hanno un grande valore per il centro-destra e indicano la strada per il futuro”, ha detto il leader di Forza Italia. Per Matteo Salvini questo risultato dovrebbe portare subito a elezioni: “Il governo ha la spina staccata: se hai dignità domani ti dimetti – ha detto -. Voglio vedere la dignità dei ministri, di Gentiloni anche di Renzi segretario del partito più schiaffeggiato: fate votare gli italiani”. Anche Giovanni Toti, vincitore morale di questa tornata elettorale con il suo “modello Toti” in Liguria, chiede il voto al più presto: “Leader del centrodestra uniti, facce nuove e programmi chiari”, è la sua ricetta.

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All’indomani dei festeggiamenti, infatti, il dibattito aperto nel centrodestra è come presentarsi alle Politiche e soprattutto come pesare gli equilibri interni, in particolare quello dei partiti principali Fi e Lega. Salvini per esempio è disposto a rinunciare alle primarie ma fissa un paletto sull’esclusione di Alfano. Renato Brunetta chiarisce però che “Forza Italia è il primo partito del centrodestra, è un partito nazionale, ha una rete in tutto il Paese, cosa diversa per la Lega”. E Berlusconi a modo suo fa capire che non intende assolutamente farsi da parte: “Sono pronto a farmi carico della responsbailità che gli elettori mi hanno affidato – ha detto -, con Forza Italia e tutta la coalizione”. Coalizione che per l’ex Cavaliere dovrà essere “caratterizzata da un chiaro profilo liberale, moderato, basato su radici cristiane, secondo il modello di centro-destra vincente in tutt’Europa”. Ma Giorgia Meloni, l’altro azionista della coalizione, se pure di minoranza, ha frenato sulla leadership: “Berlusconi leader del centrodestra? Berlusconi è il leader di Fi, ognuno ha il suo leader nella coalizione di centrodestra: se smettiamo di parlare di leader e cominciamo a parlare di come si mette in piedi il porta bandiera rendiamo la cosa più semplice”. Il “modello Toti” secondo la leader di Fratelli d’Italia è il gioco di squadra, “quindi il modello non più dell’uomo solo al comando e del gioco di squadra può fare la differenza”.

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