L’invitato, il romanzo d’esordio di Massimiliano Alberti che ruota intorno alla Pop Art

L’invitato, il romanzo d’esordio di Massimiliano Alberti che ruota intorno alla Pop Art
9 marzo 2018

Si dice che quando si apre la prima pagina di un libro, le prime dieci righe siano fondamentali per catturare il lettore e io, da autrice, mi trovo perfettamente d’accordo poiché è da quella manciata di parole che si può intuire lo stile e il mordente che il libro avrà. È proprio questo che accade con il romanzo L’invitato, che riesce a incuriosire fin da subito catapultando il lettore all’interno di una vicenda che parla di amicizia, di caratteri diversi eppure complementari, di eccessi controbilanciati dall’equilibrio di un legame forte che sopravvive alle vicende.

front Linvitato

La trama ruota intorno all’arte e al desiderio di Tom, il più dandy dei tre, di aprire una galleria d’arte a Vienna dedicata a uno dei maestri della Pop Art e allievo di Andy Wahrol, Steve Kaufman, i cui dipinti sono protagonisti delle serate di gala più importanti che si susseguono nelle pagine del libro; nel suo sogno Tom non può non includere gli amici di sempre, Leo e Kevin, con cui ha condiviso gioie e dolori, serate alcoliche e scorribande nelle vie notturne della loro amata Trieste. Dunque, dopo aver scelto una meravigliosa location per il suo studio d’arte, un sognante attico fatto interamente di vetro da cui si domina la meravigliosa capitale mitteleuropea, chiama a rapporto i due amici facendosi carico, da generoso pigmalione quale è e dimostra di essere per tutto il romanzo, del loro mantenimento affidandogli compiti all’interno della galleria, compiti di cui di fatto avrebbe tranquillamente potuto fare a meno. Il protagonista, nonché voce narrante della storia, è Leo, personaggio forte ma in fondo fragile, arrogante ma talmente insicuro di sé da non riuscire a risultare antipatico, che con la sua lingua tagliente e la sua impulsività incontrollata costringe i due amici, e soprattutto Tom, a correre ai ripari nei confronti dei personaggi dell’alta società viennese che ruotano intorno al centro culturale dei ragazzi. Tra le righe emerge la psicologia dei protagonisti in maniera nitida, anche se filtrata dal punto di vista di Leo che però nel narrare lascia da parte l’abito della superbia per prendere atto delle sue colpe, per sottolineare la pazienza dimostrata nei suoi confronti dagli amici di sempre, ed evidenziare l’incapacità di controllare un se stesso troppo immaturo, troppo impegnato a stordirsi con l’alcol per poter sentire l’esigenza di crescere. Una crescita che poi però arriva all’improvviso quando, dopo l’ennesimo exploit, anche i suoi compagni di scorribande prendono la distanza da lui che a quel punto riflette profondamente e comprende, pur non essendo ancora pronto a cambiare.

Alberti in smoking

Massimiliano Alberti utilizza uno stile ricercato, usa termini educati, misurati, anche quando racconta degli eccessi ha sempre un modo di raccontare elegante, raffinato, eppure riesce a non risultare arcaico, a non utilizzare parole troppo dotte che spezzerebbero la fluidità della lettura spostando il focus dalla parte emozionale a quella razionale. È proprio in questo che risiede la bravura del giovane esordiente, quell’equilibrio tra una scrittura stilosa e parole che arrivano dirette alla parte emotiva, tra i racconti della voce fuori campo e i dialoghi che avvincono, sorprendono e affezionano ai personaggi come se si stesse guardando un film. L’ambiente chic e i personaggi legati all’alta società di Vienna riportano alla memoria le atmosfere di Fitzgerald, così come quel dolce far niente a cui i protagonisti si lasciano andare con piacere sapendo comunque di essere sostenuti dalla benestante famiglia di Tom, personaggio che ricorda, nell’atteggiamento e nel modo di essere, lo stesso animo magnanimo e generoso di Gatsby. Come lui infatti organizza party incredibili, come lui provvede ai bisogni degli artisti, degli amici e di tutti coloro che appartengono alla sua cerchia, come lui tollera gli eccessi e interviene al momento del bisogno, con quella sua aria accondiscendente, severo con le parole ma in fondo indulgente e orientato a far star bene chi gli sta accanto. La trama ruota intorno al progetto Steve Kaufman, dove portare la Pop Art in una cornice classica come quella viennese rompe gli schemi, sorprende ma al tempo stesso conquista, poco a poco, sia il dissacrante Leo che i diffidenti amanti dell’arte della nobiltà che non riescono a restare indifferenti davanti alla Red Marylin Smoking,

Massimiliano Alberti e Red Marylin Smoking

il dipinto scelto per annunciare pubblicamente l’apertura della galleria dedicata al grande artista statunitense. Tuttavia, pur essendo il motivo principale della presenza dei tre amici a Vienna, diviene cornice delle vicende e dell’abile tratteggio psicologico dei ragazzi che si trovano a scoprirsi più a fondo di quando vivevano a Trieste, forse perché si ritrovano cresciuti in direzioni diverse, forse perché l’amicizia deve resistere anche alle differenze più profonde, anche negli estremi più inaccettabili. È questo il messaggio di Massimiliano Alberti, autore di questo romanzo che ha il sapore classico della letteratura americana moderna ma che, al tempo stesso, è fortemente attuale nelle vicende e nel susseguirsi veloce degli eventi che tiene il lettore incollato alle pagine.

L’invitato – Massimiliano Alberti

Editore: Infinito

Anno: 2018

Prezzo: 11,90

Per l’acquisto: https://www.ibs.it/invitato-libro-massimiliano-alberti/e/9788868612511

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