L’Iran arricchisce l’uranio. Israele: “Vuole distruggerci”. La pericolosa partita a scacchi

L’Iran arricchisce l’uranio. Israele: “Vuole distruggerci”. La pericolosa partita a scacchi
La Guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei
6 giugno 2018

L’Iran annuncia di voler riprendere l’arricchimento dell’uranio, Israele lo accusa di voler distruggere lo Stato ebraico: torna la pericolosissima partita a scacchi per il controllo del Medio Oriente, dopo l’uscita degli Stati Uniti l’8 maggio scorso dall’accordo sul nucleare firmato nel 2015. L’ayatollah Ali Khamenei ha annunciato che Teheran ha ordinato di dare il via ai preparativi per riprendere l’arricchimento dell’uranio, precisando che “per ora” si muove “ancora nell’ambito dell’intesa Jcpoa”.

Parole pronunciate dalla guida suprema iraniana davanti alla folla accorsa dal mausoleo di Khomeini nell’anniversario della sua morte. Khamenei ha anche avuto toni duri contro l’Europa che, a suo avviso, sta cercando di ingannare l’Iran, pretendendo che continui ad accettare i limiti al nucleare, senza godere dei vantaggi economici. Poche ore dopo, il capo del programma di sviluppo nucleare, Ali Akbar Salehi, ha notificato all’Agenzia internazionale dell’energia atomica (Aiea) che la Repubblica islamica intende aumentare il numero delle sue centrifughe nucleari per accrescere la capacita’ di arricchire l’uranio. “Se le condizioni lo permettono, forse in nottata a Natanz, possiamo annunciare l’apertura di un centro di produzione di nuove centrifughe”, ha affermato, sottolineando che la decisione di Teheran “non viola l’accordo” del 2015.

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Salehi ha puntualizzato che l’avvio del processo di produzione “non significa che cominceremo ad assemblare le centrifughe”. L’accordo infatti prevede che, nell’arco del primo decennio, Teheran possa costruire parti delle centrifughe senza pero’ renderle operative, e che possa continuare ad avere un arricchimento dell’uranio al 3,67%, molto al di sotto del 20% cui era arrivata in precedenza (il 90% e’ la soglia per l’arma nucleare). Nei giorni scorsi, il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif, in una lettera aveva esortato la comunita’ internazionale a opporsi al “bullismo di Washington” per salvare l’intesa, frutto di “colloqui multilaterali meticolosi, sensibili e bilanciati” e che non puo’ essere rinegoziata, come vogliono gli Usa. La mossa iraniana e’ rivolta, in questa fase, verso l’Unione europea, nel timore che questa possa piegarsi al volere di Washington.

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Bruxelles, che insieme a Mosca e Pechino ha dichiarato piu’ volte che restera’ nell’accordo e sta cercando di rassicurare Teheran, ha continuato a farlo anche anche ieri: “Una prima valutazione ci permette di dire che (l’annuncio iraniano, ndr)non e’ una violazione”, ha affermato Maja Kocijancic, portavoce di Federica Mogherini, responsabile per la Politica estera. Ma “in questo momento particolarmente critico – ha continuato la portavoce – esso non contribuisce a creare fiducia nella natura del programma nucleare iraniano”. Israele, invece, non puo’ non essere molto preoccupato: “Due giorni fa, l’ayatollah Khamenei ha dichiarato l’intenzione di distruggere lo Stato d’Israele. Ha spiegato come lo fara’, con l’arricchimento senza limiti per produrre un arsenale di bombe nucleari”, ha affermato in un videomessaggio il premier, Benjamin Netanyah, ieri impegnato in un tour europeo per fare pressioni contro Teheran. Lunedi’ a Berlino ha incontrato la cancelliera, Angela Merkel, che ha ribadito che l’accordo nucleare e’ la via per sventare le ambizioni atomiche di Teheran, riconoscendo che le attivita’ iraniane in medio oriente preoccupano, specie per la sicurezza di Israele. Ieri Netanyahu ha visto a Parigi il presidente francese, Emmanuel Macron; Oggi sara’ a Londra.

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