L’Iran preoccupa il mondo, Rohani verso disimpegno da accordo del 2015 su nucleare

6 novembre 2019

L’Iran va avanti a tappe serrate con il disimpegno dall’accordo del 2015 sul nucleare, intrapreso in risposta al ritiro unilaterale degli Usa dall’intesa: in un discorso televisivo, il presidente Hassan Rohani ha annunciato che, da oggi, riprendera’ l’attivita’ di arricchimento di uranio nell’impianto sotterraneo di Fordow, 180 chilometri a sud di Teheran, congelata in seguito agli impegni contenuti nell’accordo siglato a Vienna, quattro anni fa. La mossa della Repubblica islamica arriva allo scadere della ‘deadline’ data ai partner europei per trovare soluzioni che le permettano di arginare gli effetti distruttivi delle sanzioni ripristinate dagli Usa l’anno scorso. La misura segna la quarta fase del piano di riduzione degli impegni iraniani, lanciato a maggio scorso, e ha sollevato moniti e preoccupazioni tra gli altri cofirmatari dell’accordo: Cina, Francia, Regno Unito, Russia e Germania.

Parigi, Londra e Unione Europea hanno invitato Teheran a riconsiderare la sua decisione che, secondo il Quai d’Orsay, va contro quanto sottoscritto a Vienna. Dal canto suo, il ministro degli Esteri britannico, Dominc Raab, ha ammonito che “le ultime azioni dell’Iran violano chiaramente l’accordo e rappresentano un rischio per la sicurezza nazionale”. “Preoccupazione” e’ stata espressa anche da Mosca, alleata dell’Iran nella guerra in Siria e sempre critica sulla politica sanzionatoria americana. “Monitoriamo con preoccupazione gli sviluppi della situazione”, ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov: “Lo smantellamento non promette nulla di buono, ovviamente, sosteniamo la preservazione di questo accordo”. Il destino dell’accordo, su cui aveva mediato l’Ue, preoccupa anche Bruxelles, da dove la portavoce del Servizio europeo di azione esterna diretto da Federica Mogherini, Maja Kocijancic, ha avvertito che e’ “sempre piu’ difficile preservare” l’intesa.

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“Chiediamo all’Iran di fare marcia indietro su tutte le attivita’ che sono in contraddizione con i suoi impegni” sull’accordo sul nucleare e “di astenersi da ulteriore misure”, ha detto la portavoce. I moniti, pero’, non bastano a frenare Teheran. Rohani ha annunciato che da oggi si iniziera’ a reintrodurre esafluoruro di uranio in 1.044 centrifughe di generazione IR-1, nell’impianto di Fordow. Allo stesso tempo, il presidente ha voluto rassicurare la comunita’ internazionale: le attivita’ nucleari iraniane rimarranno sotto il controllo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica e le misure di disimpegno sono “reversibili”; possono, cioe’, essere ritirate appena le altre parti soddisferanno le richieste dell’Iran. In particolare, il regime chiede di essere messo in grado di esportare petrolio e di far uscire il suo sistema finanziario dall’isolamento in cui lo hanno relegato gli Usa.

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