L’Istat lima stime di crescita

L’Istat lima stime di crescita
1 dicembre 2017

L’Istat rivede al ribasso le stime di crescita per il nostro Paese ma il Mef assicura che l’obiettivo dell’1,5% nel 2017 sara’ comunque centrato. Nel terzo trimestre il prodotto interno lordo e’ aumentato dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell’1,7% nei confronti del terzo trimestre del 2016. La lettura preliminare diffusa a novembre scorso aveva rilevato un aumento congiunturale dello 0,5% e un aumento tendenziale dell’1,8%. La variazione acquisita del Pil per il 2017 e’ pari a +1,4%, mentre a meta’ novembre si indicava una stima a +1,5%. La previsione del governo, contenuta nella nota di aggiornamento a Def, prevede per l’anno in corso un rialzo dell’1,5%. Immediato il commento del ministero dell’Economia. I dati sul Pil confermano la tendenza al rafforzamento della crescita economica nel Paese, sottolineano fonti del Mef. La lieve revisione del risultato del terzo trimestre dell’anno rispetto alla stima preliminare, aggiungono le stesse fonti, e’ comunque pienamente coerente con la previsione annuale di crescita formulata dal Governo a settembre nella Nota di Aggiornamento del Def, pari all’1,5% per il 2017. Anche un incremento del Pil reale inferiore a quello registrato negli ultimi trimestri sarebbe infatti sufficiente a conseguire il tasso medio di crescita previsto per quest’anno. La forte crescita di investimenti e esportazioni e’ di buon auspicio per i prossimi trimestri, anche perche’ nel frattempo i consumi continuano a salire con regolarita’ (0,3% sul trimestre precedente e 1,5% sul trimestre corrispondente del 2016).

Secondo Paolo Mameli, senior economist Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, “nonostante la revisione al ribasso del dato sintetico, il dettaglio delle componenti di domanda e’ piu’ incoraggiante del previsto, in quanto mostra una crescita robusta sia della domanda interna che del commercio estero, mentre il principale freno e’ venuto dal ridimensionamento delle scorte”. Tornando ai dati il terzo trimestre, ricorda l’Istat, ha avuto tre giornate lavorative in piu’ del trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al terzo trimestre del 2016. La variazione acquisita per il 2017 e’ pari a +1,4%. Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna registrano aumenti, con una crescita dello 0,3% dei consumi finali nazionali e del 3,0% gli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono cresciute, rispettivamente, dell’1,2% e dell’1,6%. La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito alla crescita del Pil per 0,7 punti percentuali (+0,5 gli investimenti fissi lordi, +0,2 i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private Isp e un apporto nullo della spesa della Pubblica Amministrazione PA). La variazione delle scorte ha fornito un contribuito negativo (-0,5 punti percentuali), mentre quello della domanda estera netta e’ stato positivo (+0,2 punti). Si registrano andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto dell’industria (+1,3%) e dei servizi (+0,1%), mentre il valore aggiunto dell’agricoltura e’ diminuito del 3,6%.

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