Spread è già costato a contribuenti 1,5 miliardi di euro in 6 mesi

Spread è già costato a contribuenti 1,5 miliardi di euro in 6 mesi
Luigi Signorini
9 novembre 2018

L’aumento dello spread “è già costato al contribuente quasi 1,5 miliardi di interessi in più negli ultimi sei mesi, rispetto a quanto si sarebbe maturato con i tassi che i mercati si aspettavano ad aprile”. Lo ha detto il vicedirettore generale della Banca d’Italia, Luigi Signorini, nel corso di un’audizione davanti alle commissioni bilancio di Camera e Senato sulla manovra. Lo spread, ha aggiunto, “costerebbe oltre 5 miliardi nel 2019 e circa 9 nel 2020, se i tassi dovessero restare coerenti con le attuali aspettative dei mercati”.

Dunque, per Signorini, “occorre abbattere lo spread” perché “i segnali che gli investitori percepiscono sono importanti” ed evitare “il rischio dell`avvio di un circolo vizioso tra disavanzo, tassi, fiducia e crescita”. Secondo il Dg di bankitalia “tenuto anche conto delle attuali condizioni finanziarie internazionali, episodi di improvvisa volatilità, per improbabili che possano apparire al momento, non possono essere esclusi. Invece, un controllo credibile della dinamica del disavanzo e del debito trova alimento in se stesso, ampliando in ultima analisi le risorse a disposizione della collettività”.

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