Lombardia, i tre capoluoghi al ballottaggio. Liste civiche meglio di M5s

Lombardia, i tre capoluoghi al ballottaggio. Liste civiche meglio di M5s
12 giugno 2017

Le sfide piu’ importanti di queste elezioni amministrative in Lombardia restano aperte. Si va al ballottaggio, il prossimo 25 giugno, a Como, Monza e Lodi, i tre capoluoghi chiamati al voto, e a Sesto San Giovanni, comune simbolicamente piu’ importante dell’hinterland milanese per la sua storia politica: qui la giunta di centrosinistra ha governato fin dal Dopoguerra. Da una prima analisi del voto emerge la forza del centrodestra quando si compatta, la tenuta del centrosinistra che tuttavia a volte e’ avanti solo per un soffio (vedi Monza), e il crollo dei consensi per il Movimento 5 stelle che resta fuori dai ballottaggi e che spesso e’ stato superato dal risultato delle liste civiche: come avvenuto in due dei tre capoluoghi, a Lodi e Como. E questo e’ avvenuto anche a Sesto S.G. dove pure sembrava che i grillini avessero delle possibilita’ con Antonio Foderaro che si e’ fermato al 13,47%, superato anche da Gianpaolo Caponi (24,24%), alla guida di un raggruppamento di liste civiche. In testa c’e’ il sindaco uscente, la dem Monica Chitto’ che con il 30,97% dei voti se la dovra’ vedere con il candidato sostenuto da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, Roberto Di Stefano (26,09%).

A Lodi il Pd e’ il primo partito (con il 15,83%), nonostante il terremoto politico avvenuto in citta’ un anno fa, quando nel maggio del 2016, fini’ in manette il sindaco Pd Simone Uggetti nell’ambito di una inchiesta per turbativa d’asta. Qui il Pd, insieme a 4 liste civiche, sostiene Carlo Gendarini (foto) che arriva al 30,62% delle preferenze. Se la dovra’ vedere con la candidata leghista Sara Casanova (27,32%) sostenuta da tutto il centrodestra, piu’ una lista civica e il partito dei pensionati. Il candidato del M5s, Massimo Casiraghi e’ arrivato quarto con il 9,58%, superato da Lorenzo Maggi (15,49%) sostenuto da liste civiche. A Monza, il centrosinistra e’ in vantaggio ma per soli 35 voti. E’ un testa a testa, dunque, tra il sindaco uscente Roberto Scanagatti (sostenuto da pd e da due liste civiche) con il 39,91%, e Dario Allevi con il 39,84% dei consensi, sostenuto da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e da due liste civiche. Delusione per il candidato dei Cinque stelle, Giovanni Danilo Sindoni che si ferma al 7,64%. Infine Como, con un passato di centrodestra e una parentesi di centrosinistra, adesso potrebbe riprendere la tradizione interrotta nel 2012. Anche in questo caso manca ancora una sezione da scrutinare (73 su 74), ma il quadro e’ definito. In testa c’e’ Mario Landriscina con il 34,73% sostenuto da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia e da una lista civica. Al ballottaggio sfidera’ il dem Maurizio Traglio che ha ottenuto il 26,88% dei voti. Il terzo e quarto posto nelle preferenze dei comaschi se lo aggiudicano due candidati civici, Alessandro Rapinese e Bruno Magatti. Segue il candidato pentastellato Fabio Aleotti con il 5,4%.

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