Lombardo “canale diretto” per affari dei boss

25 agosto 2014

“Raffaele Lombardo costituiva un canale ‘diretto’ per la famiglia catanese di Cosa nostra permettendole di consolidare la sua egemonia nei confronti di altri clan”. E’ uno dei passaggi delle motivazioni della sentenza del 19 febbraio scorso a firma del Gup di Catania Marina Rizza che ha condannato a 6 anni e 8 mesi per concorso esterno in associazione mafiosa l’ex governatore della Sicilia Raffaele Lombardo. “Il contributo piu’ rilevante, concreto e effettivo prestato dal Lombardo all’associazione Santapaola-Ercolano -scrive il giudice- a ben vedere, consiste nella creazione di un complesso sistema organizzativo ed operativo di cui facevano parte, quali componenti parimenti necessari, gli imprenditori ‘amici’ e gli esponenti della ‘famiglia’, creando vantaggi di cui beneficiava anche l’associazione mafiosa”. In altri termini, “acquistavano terreni agricoli nella prospettiva di ottenerne la variazione di destinazione urbanistica, e poi realizzare elevati guadagni con la plusvalenza della proprieta’”.

Sul fronte elettorale, infine, secondo il Gup, “l’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo ha sollecitato, direttamente o indirettamente, i vertici di Cosa nostra a reperire voti per lui e per il partito per cui militava in alcune competizioni elettorali, le regionali in Sicilia del 2001 e nel 2008 e le provinciali a Enna nel 2003, ingenerando nei medesimi il convincimento sulla sua disponibilita’ a assecondare la consorteria mafiosa nel controllo di concessioni, autorizzazioni, appalti e servizi pubblici”.

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