Cina, al via summit anti G7. Xi Jinping chiede alla Sco: trovare “terreno comune”

Cina, al via summit anti G7. Xi Jinping chiede alla Sco: trovare “terreno comune”
Il presidente della Cina, Xi Jinping
9 giugno 2018

Sullo sfondo delle tensioni commerciali e diplomatiche con gli Stati Uniti e in un momento in cui il G7 arranca per le divisioni tra Washington e gli alleati, il presidente cinese, Xi Jinping, ha chiesto ai Paesi membri della Shanghai Cooperation Organization, l’alleanza asiatica guidata da Cina e Russia, di trovare “un terreno comune” mettendo da parte le differenze e cercando una cooperazione di reciproco beneficio.

La prima giornata del summit annuale a Qingdao si e’ svolta nelle stesse ore in cui, sull’altra sponda dell’Oceano Pacifico, in Canada, si riunivano i sette grandi della Terra nel vertice annuale del G7. Xi ha invocato un “terreno comune, mettendo da parte le differenze e cercando una cooperazione di reciproco beneficio”. La Sco, ha aggiunto Xi, e’ diventata “una forza importante per il mantenimento della sicurezza regionale, la promozione dello sviluppo comune e il miglioramento della governance globale”, un riferimento quest’ultimo, estremamente caro alla Cina, che da anni spinge su questo punto nei piu’ importanti consessi internazionali.

A Qingdao, per il vertice che e’ gia’ stato definito una sorta di “anti-G7”, sono presenti i leader degli otto Paesi membri (Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan, India e Pakistan, oltre a Cina e Russia piu’ i leader dei quattro Paesi osservatori (Afghanistan, Bielorussia, Iran e Mongolia). “Domani”, ha concluso il presidente cinese, “terremo il primo summit della Sco dopo la sua espansione e stabiliremo un piano per la sua crescita futura”. Il vertice e’ stata l’occasione per un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il collega iraniano Hassan Rohani, che ha chiesto piu’ colloqui con Mosca riguardo alla “illegale” uscita degli Stati Uniti dall’accordo sul nucleare di Teheran. Rohani ha definito “importante e costruttivo” il ruolo della Russia nell’attuazione dell’accordo raggiunto a Vienna nel luglio 2015. Putin ha parlato di una “cooperazione di successo” tra Russia e Iran, per la risoluzione della crisi in Siria, per la quale sono stati raggiunti “specifici risultati”.

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