Loris, i 4 pilastri su cui poggia l’accusa alla Panarello

Loris, i 4 pilastri su cui poggia l’accusa alla Panarello
14 dicembre 2014

Sono quattro i pilastri su cui fonda l’accusa mossa dalla Procura di Ragusa nei confronti di Veronica Panarello quale unico responsabile dell’omicidio del figlio Loris Stival, di 8 anni, avvenuto lo scorso 29 novembre a Santa Croce Camerina. Ieri il gip ibleo, Claudio Maggioni, ha convalidato il fermo della donna, disponendo la custodia cautelare in carcere per la 26enne, che secondo i magistrati verrebbe incastrata da videocamere di sorveglianza, smentite alle versioni rese, fascette di plastica quale arma del delitto, e fragile quadro psicologico.

Per la procura, il “pedinamento elettronico” effettuato dalle telecamere, pubbliche e private, presenti sul territorio comunale di Santa Croce Camerina “ha attestato in modo obiettivo gli spostamenti di Veronica Panarello la tragica mattina del 29 novembre”, evidenziando “il passaggio della sua auto in quel frangente, per ben due volte, in estrema prossimità al luogo del rinvenimento del piccolo Loris, in un arco temporale compatibile sia con l’ora del decesso, come determinato in sede di consulenza medico legale, sia con l’azione di occultamento del corpo esanime”.

Ad aggravare il quadro indiziario, vi è poi “l’assoluta inconciliabilità di tali obiettive risultanze con le dichiarazioni rese più volte dalla stessa innanzi alla Polizia Giudiziaria, e ribadite anche in sede di interrogatorio da parte del pm e del gip”. Altro aspetto, poi, è legato alla presunta arma del delitto, verosimilmente quelle fascette di plastica che la donna ha dato alle maestre del bambino, “compatibili” con quelle usate per uccidere il bambino e consegnate con “implausibile giustificazione ed anomala tempistica, alle insegnanti di Loris”.

Leggi anche:
Nave contro un ponte a Baltimora, crollato il Francis Scott Key Bridge

C’è poi la questione legata alla presunta arma del delitto, verosimilmente quelle fascette di plastica che la donna ha dato alle maestre del bambino, “compatibili” con quelle usate per uccidere il bambino e consegnate con “implausibile giustificazione ed anomala tempistica, alle insegnanti di Loris”. In questo scenario, tramonta definitivamente per bocca degli stessi pm, l’ipotesi che il ragazzino possa essere stato oggetto di abusi sessuali: “Si ritiene utile precisare, anche al fine di scongiurare un’enfatizzazione tragica di una vicenda già di per sé molto triste e dolorosa – scrivono in una nota -, che l’esito degli esami istologici effettuati ha escluso qualsivoglia traccia anche labile, recente o risalente, di abuso sessuale”.

Intanto, Veronica Panarello ha chiesto di potere partecipare ai funerali del figlio Loris Stival.  Al momento non si conosce la data in cui le esequie del bambino verranno celebrate, dato che la salma non è stata ancora riconsegnata alla famiglia, per consentire tutti gli accertamenti scientifici utili alle indagini, ma è plausibile che esse venga restituita ai familiari all’inizio della prossima settimana.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti