Commissione Ue apre indagine su Ikea

Commissione Ue apre indagine su Ikea
18 dicembre 2017

La Commissione europea ha avviato un’indagine approfondita per aiuti di Stato illegali sul trattamento fiscale favorevole riservato dall’Olanda a Ikea attraverso due “tax ruling” (decisioni anticipate in materia fiscale, ndr) del 2006 e 2011. Lo ha annunciato lo stesso esecutivo comunitario in un comunicato. Grazie a una complessa rete di imprese, il colosso svedese avrebbe spostato denaro e profitti tra Olanda, Lussemburghese e Liechtenstein. Il meccanismo avrebbe permesso al colosso svedese di eludere centinaia di milioni di tasse in tutta l’Unione europea. Secondo uno studio dei Verdi all’Europarlamento realizzato nel 2016, attraverso due fondazioni con sede in Lichtenstein e in Olanda, Ikea sarebbe riuscita a eludere circa un miliardo di euro di tasse tra il 2009 e il 2014. “Tutte le societa’, grandi o piccoli, multinazionali o no, devono pagare la loro giusta parte di tasse”, ha detto la commissaria alla Concorrenza, Margrethe Vestager. “Gli Stati membri non possono lasciare alcune imprese pagare meno tasse permettendo loro di trasferire artificialmente i loro profitti altrove”, ha spiegato Vestager, annunciando “Un esame minuzioso del trattamento fiscale che l’Olanda ha applicato a Inter Ikea”.

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Il gruppo Inter Ikea gestisce le attivita’ di franchising dei negoziati Ikea nel mondo, che pagano il 3% del loro fatturato alla casa madre. Secondo l’antitrust Ue, due tax ruling concessi dall’amministrazione fiscale olandese nel 2006 e 2011 hanno ridotto in modo significativo i profitti imponibili di Inter Ikea in Olanda, con un vantaggio selettivo per il colosso svedese rispetto a altre societa’ sottoposte alle stesse regole fiscali nazionali, che sarebbe contrario alle regole dell’Ue sugli aiuti di Stato. Grazie al tax ruling del 2006 una parte consistente dei profitti di Inter Ikea in Olanda sarebbero stati trasferiti a un’altra societa’ del gruppo basata in Lussemburgo. Con il tax ruling del 2011 i profitti alla fondazione della casa madre in Lichtenstein. La società, intanto, sostiene che gli accordi fiscali di Ikea con il governo olandese “non violano” le normative Ue. “Il modo in cui siamo stati tassati dalle autorita’ nazionali olandesi, secondo noi e’ stato conforme alle norme dell’Ue”, fa sapere Ikea in una dichiarazione scritta all’AFP. “E’ positivo che l’indagine possa chiarirlo e confermarlo”, ha aggiunto la societa’. L’Olanda, dal canto suo, e’ pronta a “cooperare pienamente con la Commissione europea per aiutarla nell’inchiesta che riguarda Ikea”, ha detto una fonte qualificata olandese a Bruxelles.

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