L’Ue ricorre al Wto contro Usa e prepara contromisure su dazi

L’Ue ricorre al Wto contro Usa e prepara contromisure su dazi
2 giugno 2018

La Commissione europea ha lanciato un ricorso all’Organizzazione mondiale del Commercio (Wto) contro i nuovi dazi già imposti dagli Usa sulle importazioni di acciaio (25%) e di alluminio (10%). Contemporaneamente, senza aspettare il verdetto del “meccanismo di risoluzione delle controversie” del Wto, l’Ue sta preparando le sue “misure di riequilibrio” (ovvero misure compensative, non di ritorsione) con aumenti dei dazi su una serie di prodotti importati dagli Usa.

I prodotti da colpire saranno scelti dalla Commissione, in consultazione con gli Stati membri, da una lista “potenziale” più ampia già nota, per un valore complessivo di 2,8 miliardi di euro all’anno. La lista potenziale è già stata comunicata al Wto il 18 maggio scorso, per essere attivata a partire da 30 giorni dopo (quindi intorno al 20 giugno). Il valore delle importazioni sottoposte alle contromisure è di 2,8 miliardi di euro all’anno, e corrisponde al valore delle importazioni annuali negli Usa di prodotti d’acciaio e alluminio provenienti dall’Ue, e che non hanno subito aumenti negli ultimi anni. In questo caso, non essendoci state variazioni quantitative, i dazi imposti dagli Usa alle importazioni europee sono sicuramente ingiustificati e quindi le contromisure Ue sono compatibili con il Wto.

Altri prodotti dalla lista potenziale potranno essere oggetto di nuovi dazi Ue quando vi sarà il verdetto del “meccanismo di risoluzione delle controversie” del Wto, tra qualche mese, se confermerà (com’è probabile) che i dazi americani sono ingiustificati, anche quando riguardano prodotti per i quali le importazioni negli Usa hanno subito aumenti recenti. Secondo la Commissione, il valore delle importazioni europee di acciaio e alluminio in Usa colpite dai dazi è stato pari a 6,4 miliardi di euro nel 2017. La Commissione, inoltre, sta studiando un’altra possibile contromisura “di salvaguardia” (che potrebbe colpire questa volta soprattutto la Cina), nel caso in cui dal monitoraggio del commercio di acciaio e alluminio in Europa risultasse un aumento delle importazioni dai paesi terzi dovuto a un “dirottamento” verso il mercato Ue di prodotti fino a ieri destinati al mercato Usa, dove oggi non potrebbero più entrare senza pagare i dazi. In questo caso, le importazioni “dirottate” verso l’Ue verrebbero sottoposte a restrizioni.

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