M5s, avanti tutta su tagli privilegi. Lega: “Priorità sono anche cose più concrete”

2 gennaio 2019

M5s andra’ avanti determinato sui tagli degli stipendi ai parlamentari. Il giorno dopo l’annuncio di Luigi Di Maio sulla nuova battaglia ai costi della politica, secondo quanto riferiscono fonti qualificate di governo 5 stelle, non c’e’ alcuna intenzione di fare passi indietro. Anzi, questa misura, simbolo delle battaglie pentastellate, sara’ una priorita’ del governo per il 2019. Nonostante la ‘frenata’ di ieri sera dell’alleato leghista Matteo Salvini che, senza mezzi termini, pur considerando “giusto” il taglio, ha sottolineato che per la Lega “le priorita’ degli italiani sono cose anche piu’ concrete” come, tra l’altro, il taglio delle tasse, l’estensione della Flat tax, l’approvazione dell’Autonomia e la legge sulla legittima difesa. Anche perche’, sono sicuri in ambienti 5 stelle, quando vedra’ i Like dei suoi su Facebook, Salvini si ricredera’.

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Ma cosa dice il Contratto di governo M5s-Lega? Al capitolo 26 sotto il titolo ‘Tagli dei costi della politica, dei costi delle istituzioni e delle pensioni d’oro’ si legge: “Riteniamo doveroso intervenire nelle sedi di competenza per tagliare i costi della politica e delle istituzioni, eliminando gli eccessi e i privilegi. Occorre ricondurre il sistema previdenziale (dei vitalizi o pensionistici) dei parlamentari, dei consiglieri regionali e di tutti i componenti e i dipendenti degli organi costituzionali al sistema previdenziale vigente per tutti i cittadini, anche per il passato. Occorre razionalizzare l’utilizzo delle auto blu e degli aerei di Stato oltreche’ l’utilizzo dei servizi di scorta personale. Per una maggiore equita’ sociale riteniamo altresi’ necessario un intervento finalizzato al taglio delle cosiddette pensioni doro (superiori ai 5mila euro netti mensili) non giustificate dai contributi versati”. In realta’ nel testo non sono citati esplicitamente gli stipendi dei parlamentari ma da M5s spiegano che rientra sia nei costi della politica che in quello dei costi delle istituzioni dove si parla di ‘eccessi e privilegi’. E 15mila euro, sottolineano dentro M5s, sono sia un eccesso che un privilegio.

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