M5s, Grillo irritato con Fico e ortodossi. “Chi non è d’accordo è fuori”

M5s, Grillo irritato con Fico e ortodossi. “Chi non è d’accordo è fuori”
20 settembre 2017

Grande irritazione. Beppe Grillo, secondo quanto si apprende, sarebbe molto irritato con gli ortodossi, in primis Roberto Fico, per l’atteggiamento tenuto nei confronti delle candidature per la premiership. Anche se, cosi’ riferiscono fonti vicine a Grillo, non c’e’ stata alcuna pressione nei confronti di nessuno affinche’ si candidasse al fianco di Luigi Di Maio e non e’ mai stato in calendario un incontro tra Grillo e Fico. Ma cio’ che irrita l’ex comico, cosi’ viene spiegato, e’ il modo in cui il dissenso viene portato avanti: pesa infatti il silenzio di Fico che ormai tace da giorni. Il deputato 5 Stelle presidente della Vigilanza Rai non risponde alla domande dei cronisti e continua a non spiegare, nemmeno su Fb, i motivi della sua non candidatura. C’e’ chi teme che possa addirittura disertare la kermesse Italia 5 Stelle che prendera’ il via a Rimini venerdi’ prossimo e che sabato 23 (alle 20.30) vedra’ il momento clou proprio nella proclamazione ufficiale davanti a iscritti e militanti del candidato premier del Movimento, e cioe’ – ormai senza ombra di dubbio – di Di Maio. Che ricevera’ il testimone di ‘capo politico’ da Grillo e il sostegno di Davide Casaleggio, entrambi al suo fianco sul palco della festa pentastellata.

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A fronte dei malumori dentro M5S, l’orientamento dei ‘vertici’, sempre secondo quanto si apprende, sara’ di non tollerare piu’ alcun dissenso e di adottare una “linea dura”: chi non e’ d’accordo e non appoggia il nuovo corso di M5S, e’ fuori. Intanto, il nervosismo in queste ore c’e’ e Grillo lo ha manifestato prendendosela con i giornalisti e per come hanno scritto a proposito delle primarie dei 5 stelle. In questi giorni pero’ non tace solo Fico. Nonostante il malumore che serpeggia tra molti pentastellati, quasi nessuno critica apertamente il metodo deciso e le bacheche di Facebook sono stranamente vuote. Unica eccezione, il deputato Luigi Gallo che per primo, la settimana scorsa, aveva messo in evidenza che si passera’ dal Movimento di Beppe Grillo al Movimento di Luigi Di Maio ricordando il ‘potere’ del Capo politico del Movimento. E, sempre il deputato Gallo, dalla sua pagina Facebook ha rilanciato una lettera aperta a Grillo sottoscritta da alcuni consiglieri comunali M5S della Campania: “Caro Beppe – si legge nella lettera – siamo i tuoi “eroi”. Sentiamo l’esigenza di scriverti perche’ sei il nostro “garante”, in quanto capo politico. Siamo quelli che ti seguivano e ti seguono sul blog. Siamo quelli che erano in piazza con te al primo V-Day e in tutte le piazze successive. Siamo quelli che le tue idee sono diventate le nostre. Siamo quelli che credono ancora che il cambiamento debba partire dal basso”.

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E ancora, lo incalzano: “Beppe, ti scriviamo per dirti questo… Riteniamo che la figura del “premier” non debba coincidere con quella del “capo politico”. Sosteniamo che “premier” e capo politico non debbano coincidere con la stessa persona poiche’ una e’ figura istituzionale e l’altra e’ di garanzia. Beppe, ti chiediamo di limitare il voto esclusivamente alla scelta del nostro candidato “premier”. Beppe, i tuoi eroi confidano in te e continuano a credere nel sogno, forse utopico”. Ma Grillo non ha, secondo quanto viene ripetuto in ambienti M5S, alcuna intenzione di cambiare idea, ormai la strada e’ tracciata: Di Maio sara’ il nuovo Capo politico e Grillo restera’ come garante. Una piccola rivoluzione che potrebbe avere strascichi tra i 5 Stelle, anche se questo lo si capira’ successivamente, soprattutto all’indomani delle elezioni regionali siciliane: in M5S c’e’ chi non da’ cosi’ per scontata la vittoria in Sicilia ed e’ pronto a dire la sua dal 6 novembre, quando il risultato sara’ chiaro.

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