M5S, troppi lati oscuri su Sicilia patrimonio immobiliare

12 gennaio 2015

“Una società con tanti lati oscuri e da chiudere al più presto”. Il Movimento 5 stelle torna ad alzare la voce contro la Spi (Sicilia patrimonio immobiliare) e le sue “numerose zone d’ombra, che nemmeno una audizione all’Ars, richiesta dai deputati 5 Stelle è riuscita a illuminare”. “Anzi, in occasione delle seduta in commissione Bilancio il 26 novembre – afferma la deputata Claudia La Rocca – ci fu prospettata una situazione tutta rose e fiori. Siamo lieti, pertanto, di apprendere dalla stampa che ‘Saranno in molti a ballare la samba’ come affermato dal presidente Crocetta”. “In occasione di quell’audizione – racconta La Rocca – in risposta alle nostre domande l’ ingegner Salvatore Giglione, presidente del consiglio di gestione della Spi, ha affermato che non ci sono state anomalie o stranezze sulla scelta del socio privato, avvenuta previo espletamento di gara pubblica di livello europeo, quindi in modo assolutamente trasparente, mentre l’architetto Diana Ciaceri, in merito al super costo del censimento di 80 milioni di euro più 12, ha affermato che gli stessi riguardano non soltanto il censimento dei beni patrimoniali della Regione, ma anche di quelli degli enti sottoposti a controllo e vigilanza, compresi i beni delle aziende sanitarie ed ospedaliere”. “Sicuramente – sostiene l’esponente del M5s – qualcosa non torna. Ovviamente nessuna risposta sul perché della nomina dello scorso 22 luglio 2013, da parte del Consiglio di sorveglianza di Spi, del famoso socio privato Ezio Bigotti di Pinerolo, come amministratore delegato, senza neppure uno straccio di curriculum vitae sul sito”.

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