Macron ha la maggioranza assoluta. Prima volta di Le Pen in parlamento

Macron ha la maggioranza assoluta. Prima volta di Le Pen in parlamento
19 giugno 2017

Emmanuel Macron dopo l’Eliseo conquista anche il Parlamento. Nella nuova Assemblea nazionale ottiene la maggioranza assoluta a cui aspirava per portare avanti le riforme promesse. Tuttavia, la bassa affluenza alle urne ha spento il sorriso del presidente della Francia che avrebbe ottenuto, assieme agli alleati centristi, 359 seggi ( Camera composta da 577 seggi) rispetto ai 400-460 stimati alla vigilia dei ballottaggi. Insomma, seppur con numeri meno alti di quanto ci si aspettasse, il presidente più giovane della storia di Francia incassa un’altra vittoria ottenendo un numero di seggi sufficiente ad avere la maggioranza anche senza il partito di François Bayrou, che nel governo ha due ministri. Macron non si mostra alle telecamere, e preferisce mandare il suo primo ministro Edouard Philippe a dire che e’ stata una “vittoria chiara che ci rende felici”. Tutto qui, ed il suo quartier generale si svuota subito dopo. Poca voglia di festeggiare, nemmeno fosse stata una sconfitta come quella sofferta dai socialisti. Infatti e’ il Psf la forza che paga il prezzo piu’ alto a quel profondo stravolgimento che si sta verificando nella politica francese, per cui un partito come En Marche passa in 15 mesi dalla non esistenza all’Eliseo al controllo totale del Parlamento. I socialisti perdono l’80 percento dei loro seggi, precipitano a poche decine di presenze, ed aprono ufficialmente la crisi del partito. Il referto medico lo stila il segretario,Jean-Christophe Cambadelis.

“La sconfitta e’ bruciante e senza appello”, ammette di fronte alle telecamere, “la sinistra deve cambiare radicalmente nella forma e nella sostanza ed aprire una nuova fase per combattere il nazionalismo ed il neoliberismo”. Risultato: lui se ne va. “Il partito sara’ gestito da una segreteria collettiva, io mi assumo le mie responsabilità”, spiega. Ora si spera nel futuro, che in politica vuol dire essere gia’ in buona parte passato. Ma anche il Front National ha poco di che gioire: un mese e mezzo fa Marine Le Pen metteva paura a Macron al ballottaggio per le presidenziali, oggi e’ eletta per la prima volta all’Assemblea Nazionale. Peccato che sia alla testa di una pattuglia di altri sette deputati, ben al di sotto dei 15 deputati necessari a potere formare un gruppo parlamentare. Insieme a lei entra nell’emiciclo il compagno, Louis Aliot, mentre resta fuori il numero due del Front national Florian Philippot. Macron batte entrambi i partiti che, prima della sua discesa in politica con En Marche, avevano governato la Francia. I conservatori di Les Republicains, che si attestano come seconda formazione nell’aula, che otterrebbero insieme a Udi e ad altri partiti di destra 131 seggi.

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“I nostri eletti avranno la responsabilità essenziale di incarnare la prima forza di opposizione”, ha detto il leader dei Republicains François Baroin, ammettendo che “il verdetto delle urne è chiaro” e “i francesi hanno voluto dare una netta maggioranza al presidente della Repubblica”. Ma oltre che battuti i conservatori saranno anche spaccati, fra chi porterà avanti la linea dell’opposizione a Macron e chi invece sceglierà di appoggiarlo. Terremoto annunciato fra i socialisti, decimati, insieme ad altre formazioni di sinistra otterrebbero 44 seggi. Prendendo atto della sconfitta, Jean-Christophe Cambadélis ha annunciato le sue dimissioni da segretario del partito. Quanto a Jean-Luc Melenchon, entra in Parlamento eletto nella circoscrizione di Marsiglia, e il suo La France insoumise, otterrebbe almeno 19 seggi. Per lui il dato politico centrale è”l’astensione schiacciante”, un vero e proprio “sciopero del nostro popolo”. Quindi si dovra’ tenere un “referendum per dire si’ o no a se una minoranza possa detenere tutto questo potere”. Una proposta che sa di utopia. Nel frattempo i Repubblicani di Fillon guardano il quadro e lasciano trapelare una certa dose di soddisfazione: portano a casa 115 seggi. L’effetto assorbimento da parte di En Marche non c’e’ stato. Ora saranno possibili addirittura delle intese parlamentari, come anche anche il loro contrario. Con i socialisti ai minimi termini, il Fn confinato a otto rappresentanti, sono loro la vera, potenziale forza di opposizione. Che potra’ farsi ancora piu’ forte, da oggi, del 50 percento dei francesi che non sono andati a votare.

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