Mafia e gestione dei rifiuti, 16 arresti. In manette anche un giornalista

Mafia e gestione dei rifiuti, 16 arresti. In manette anche un giornalista
28 novembre 2017

Maxi operazione della Dia di Catania nei confronti dei clan mafiosi Cappello e Laudani. Sedici persone sono finite in manette. Tra loro anche imprenditori e funzionari amministrativi del Comune di Trecastagni, responsabili della gestione dello smaltimento rifiuti. L’indagine è stata coordinata dalla Dia etnea supportata dai Centri Operativi di Reggio Calabria, Palermo, Caltanissetta e dalle Sezioni Operative di Messina, Trapani e Agrigento, nonché dal II Reparto di Roma. Gli investigatori hanno fatto luce sui legami tra la criminalità organizzata, funzionari pubblici e imprese operanti nel settore della raccolta di rifiuti. L’analisi della documentazione amministrativa acquisita, corroborata da servizi di riscontro sul territorio, non solo ha consentito di rilevare irregolarità formali nello svolgimento dei procedimenti amministrativi per l’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti nei comuni di Aci Catena e Misterbianco, ma anche di certificare i rapporti con la criminalità organizzata etnea da parte dell’amministratore unico della società E.F. Servizi Ecologici S.r.l., vincitrice delle gare d’appalto. Gli inquirenti parlando di “spregiudicatezza con la quale certi imprenditori si rapportano con la criminalità organizzata. Dalle intercettazioni svolte – dicono gli inquirenti – emerge chiaramente come lo stesso, lungi dal subire le prevaricazioni dei clan mafiosi operanti nei territori ove si svolge la sua attività di impresa, si rapporta in modo paritario agli esponenti più rappresentativi dei clan mafiosi catanesi, in particolare appartenenti al clan Cappello e al clan Laudani, considerandoli al pari di qualunque altro interlocutore commerciale dal quale acquistare servizi”. Per il gip etneo, l’amministratore della società manifesta “la sua intraneità al clan Cappello, al quale regolarmente e periodicamente eroga sostanziose somme di denaro (quasi fosse da considerare un costo di esercizio dell’impresa) in cambio, da un lato, del più tradizionale dei `servizi’ offerti, vale a dire la protezione da eventuali danneggiamenti ai mezzi di esercizio della propria impresa perpetrati da clan rivali sul territorio, dall’altro del sostegno, rafforzato dalle tipiche modalità mafiose di intimidazione e soggezione, per l’affermazione e il mantenimento del monopolio delle sue imprese sul territorio, come anche per l’ulteriore ampliamento dei propri affari e, di conseguenza, dei propri introiti attraverso l’aggiudicazione di nuovi appalti”.

In tale contesto si spiegherebbe quanto documentato nel corso delle indagini in merito all’appalto per l’aggiudicazione del servizio di raccolta dei rifiuti nel Comune di Acicatena per risolvere il conflitto sull’aggiudicazione del servizio. I clan erano chiamati a dirimere la controversia di natura economica tra l’imprenditore e il sindaco pro tempore, il quale in seguito avrebbe raggiunto un accordo di analoga natura per favorire il rappresentante legale della SENESI spa, società subentrata proprio alla E.F. Servizi Ecologici S.r.l. In questo sistema rientrava anche la corruzione di funzionari amministrativi comunali, che agevolassero l’aggiudicazione dell’appalto, suggerendo anche i dati e le informazioni precisi per poter corrispondere ai requisiti di aggiudicazione. L’attività investigativa è stata caratterizzata anche da un’indagine patrimoniale mirata a colpire le ricchezze accumulate dagli imprenditori collusi, tanto da individuare imprese e rilevanti patrimoni societari e immobiliari che, benché formalmente intestati a congiunti, erano riconducibili ad alcuni indagati. E’ stato, inoltre, emesso un decreto di sequestro che ha interessato società, immobili, terreni, automezzi e disponibilità finanziarie per un valore complessivo stimato di circa 30 milioni di euro, nonché il sequestro dell’intero compendio aziendale delle società E.F. SERVIZI ECOLOGICI S.r.l. e della SENESI S.p.A.

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I DESTINATARI DEI PROVVEDIMENTI

Questi i destinatari dei provvedimenti cautelari nell’ambito dell’operazione Gorgoni della Dia di Catania: 1.ASTUTO Gabriele Antonio Maria, nato a Catania il 21.12.1962, responsabile dell’ufficio Tecnico del Comune di Trecastagni, con l’imputazione di turbata liberta’ di scelta del contraente aggravata, corruzione; 2.BRIGANTI Rodolfo, nato a Venaria Reale (TO) il 5.8.1959, attuale rappresentante legale della SENESI S.p.A., con l’imputazione di corruzione; 3.CARAMBIA Salvatore, inteso “Turi ‘u Turcu”, nato a Catania il 12.10.1966, pregiudicato, con l’imputazione di associazione di tipo mafioso; 4.CUTULI Alfio, nato ad Aci Catena il 19.12.1963, giornalista presso l’emittente televisiva REI CANALE 103, con l’imputazione di corruzione; 5.GAROZZO Pietro, inteso “Piero”, nato a Catania l’1.07.1969, pregiudicato, con l’imputazione di associazione di tipo mafioso; 6.GRASSO Giuseppe, nato a Catania il 12.6.1976, pregiudicato, con l’imputazione di associazione di tipo mafioso; 7. GUGLIELMINO Vincenzo, nato a Catania il 13.06.1954, amministratore della E.F. SERVIZI ECOLOGICI S.r.l, con l’imputazione di associazione di tipo mafioso, turbata liberta’ di scelta del contraente aggravata, corruzione; 8.MAUCERI Alessandro, nato a Catania il 25.03.1976, con l’imputazione di turbata liberta’ di scelta del contraente aggravata, corruzione; 9. PAPASERIO Vincenzo, nato a Catania il 17.03.1973, pregiudicato, con l’imputazione di associazione di tipo mafioso; 10. PAPPALARDO Lucio, nato ad Aci Catena il 22.04.1977, con l’imputazione di associazione di tipo mafioso; 11. PIANA Angelo, nato a Catania il 10.05.1971, con l’imputazione di turbata liberta’ di scelta del contraente aggravata, corruzione; 12. SANTORO Fabio, nato a Catania il 31.8.1991, pregiudicato, con l’imputazione di associazione di tipo mafioso; 13. SANTORO Luca, nato a Catania il 31.8.1991, con l’imputazione di associazione di tipo mafioso; 14. SCALIA Raffaele, “Ele”, nato a Catania il 28.01.1958, pregiudicato, con l’imputazione di associazione di tipo mafioso; 15. SCUDERI Davide Agatino, nato a Catania il 4.11.1974, pregiudicato, con l’imputazione di associazione di tipo mafioso; 16. SGARLATO Domenico, nato a Catania il 06.12.1956, all’epoca dei fatti dirigente dell’Ufficio Tecnico Lavori pubblici – Servizi ambientali e manutentivi del Comune di Trecastagni, con l’imputazione di turbata liberta’ di scelta del contraente aggravata, corruzione.

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