Maggioranza a rischio. Gentiloni fiducioso: “Ci sara’ stabilità”

Maggioranza a rischio. Gentiloni fiducioso: “Ci sara’ stabilità”
16 febbraio 2018

I sondaggisti sono concordi: dopo le elezioni del 4 marzo non ci sara’ una maggioranza in grado di governare. Le ultime rilevazioni prima dello stop imposto dalla legge sulla par condicio parlano chiaro: a poco piu’ di due settimane dal voto il futuro Parlamento rischia di non avere alcuna maggioranza politica. Ma il premier Paolo Gentiloni rassicura: l’Italia avra’ un governo stabile e non populista. Reduce dal faccia a faccia di piu’ di un’ora con la Cancelliera Angela Merkel a Berlino, Gentiloni mostra tranquillita’ e fiducia: “L’Italia avra’ un governo stabile, la coalizione di centro sinistra sara’ il pilastro di questo governo e non c’e’ il rischio di governi populisti o anti europei”, scandisce il presidente del Consiglio, che invita a non prendere per oro colato i sondaggi: “Le soluzioni di governo non le danno i sondaggi”, spiega, “le daranno gli elettori il 4 marzo. La mia opinione e’ che l’unico pilastro possibile di una coalizione stabile e pro europea puo’ essere la coalizione di centro sinistra. Dopo il voto, tuttavia, sara’ il Presidente della Repubblica ad indirizzare. Credo comunque che l’Italia avra’ un governo stabile e non caratterizzato da posizioni anti europee”, ribadisce. Ma il quadro delineato dalle rilevazioni e’ tutt’altro che rassicurante: La Supermedia elaborata da YouTrend per Agi mostra infatti una situazione di fatto bloccata, con la coalizione di centrodestra in netto vantaggio ma non in grado, con il suo 36,7%, di raggiungere la maggioranza assoluta dei seggi. M5s non sembra essere stato penalizzato dallo scandalo dei rimborsi e rimane primo partito con il 28%, mentre il Pd conferma la sua debolezza, non andando oltre il 22,8%. L’esito delle elezioni del 4 marzo quindi, alla luce di questi numeri, rischia di essere un Parlamento “bloccato” alla difficile ricerca di una maggioranza.

E’ quanto emerge anche analizzando le varie rilevazioni, come quelle di Demos per Repubblica e di Ipsos per il Corriere della Sera: “il centrodestra e’ a 283 seggi, il centrosinistra a 158 e il Movimento 5 Stelle a 152. Liberi e Uguali raccoglierebbe 24 seggi. Uno stallo”. Le previsioni non cambiano analizzando i dati del sondaggio Cise-Sole 24 ore. In percentuale “il centrodestra e’ al 34,7%, il Movimento Cinque Stelle al 29,4%, il centrosinistra al 27,4% e Liberi e Uguali al 5,3%”. Per il premier “e’ evidente che se nessuno sara’ autosufficiente poi si trovera’ la strada per un governo stabile”. Quanto al titolare del Viminale, Gentiloni osserva: “Minniti ha fatto una sottile distinzione, che tanto sottile non e’. Ha parlato, da ministro dell’Interno, di governo di unita’ nazionale”, e non di larghe intese. Infine, su ipotesi future e futuri scenari Gentiloni taglia corto: “Io ho preso un impegno 14 mesi e 5 giorni fa. L’impegno finisce tra 15 giorni. Dopo il voto, poi, la parola passa al Parlamento e al Presidente della Repubblica. Non compete piu’ al mio impegno”. Minimizza le rilevazioni Laura Boldrini: “A volte i sondaggi non ci azzeccano proprio. Non mi avventurerei ora a fare degli scenari, vediamo, siamo in campagna elettorale”, afferma la presidente uscente della Camera e esponente di Leu. Anche la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, ritiene che i sondaggi non descrivano la situazione reale: “Sappiamo che le campagne elettorali spesso si decidono negli ultimi giorni e non e’ detto che i sondaggi di oggi siano il risultato finale, siamo convinti che saremo il primo partito d’Italia e stiamo lavorando per raggiungere questo risultato. Per noi la sfida e’ aperta”.

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Per il leader Pd “i sondaggi dicono che il Pd puo’ essere il primo partito e il primo gruppo parlamentare. Il 5 marzo o vince il Pd o M5s”. Matteo Renzi poi esclude un governo di centrodestra: “non considero un’ipotesi che il 5 marzo il centrodestra abbia i numeri per andare al Governo”. Di tutt’altro avviso il segretario della Lega, Matteo Salvini, “convinto” che il centrodestra vincera’ le elezioni e la Lega potra’ indicare il candidato premier. “Dopo il 4 di marzo tornero’ da presidente del Consiglio per raccontarvi quello che faremo al governo. I patti sono chiari: chi ha un voto in piu’ all’interno della coalizione indica il presidente del Consiglio. Berlusconi fa bene a pensare a qualcuno, ma se la Lega avra’ piu’ voti, il premier saro’ io”. Salvini poi annulla il faccia a faccia in tv con Renzi, previsto per la prossima settimana: “Per anni ho chiesto a Renzi di fare un confronto e lui si e’ sempre negato, ora il tempo e’ scaduto. Ho altri impegni, la settimana prossima, comizi in Emilia, in Toscana e non abbandono la gente che viene ai miei comizi per andare in tv con Renzi. Se proprio vuole un faccia a faccia lo sfido a venire in piazza con me”. Pronta la replica del leader dem: “Per noi cambia poco, saremo comunque il primo gruppo parlamentare, il primo partito. Ma colpisce l’assurdita’ di un dibattito politico senza confronti Tv”.

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