Di Maio pensa squadra di tecnici, pochi politici

Di Maio pensa squadra di tecnici, pochi politici
Alfonso Bonafede
26 febbraio 2018

Cuore, sì, ma soprattutto testa. Luigi Di Maio è pronto ad alzare il velo sulla sua potenziale squadra di governo. L’identità dei suoi possibili futuri ministri sarà svelata giovedì a Roma, nella cornice del Salone delle Fontane all’Eur. L’unico nome reso noto finora è quello di Sergio Costa, il Generale di Brigata dell’Arma dei Carabinieri che il leader 5 Stelle vorrebbe al Ministero dell’Ambiente. E salvo sorprese, quella assemblata da Di Maio – a quanto si apprende da fonti pentastellate – dovrebbe essere una squadra composta quasi prevalentemente da tecnici, con poche eccezioni riservate ai big M5S. C’è chi addirittura dice che solo Alfonso Bonafede avrebbe il posto assicurato nel ‘dream team’ pentastellato. Da mesi si fa il suo nome come guardasigilli. D’altronde è lo stesso Di Maio tratteggiare l’identikit del suo esecutivo-ombra: “Quelle che sto proponendo” come ministri, ha spiegato, “non sono persone del Movimento ma patrimonio del Paese. Sono figure tecniche che mettono testa e cuore in quello che fanno” e “le tre donne” designate per ministeri ‘pesanti’ come esteri, interni e difesa “sono profonde conoscitrici di quella materia”.

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Per quanto riguarda il ministero della Sanità, il profilo – spiega una fonte – dovrebbe corrispondere a quello di un medico attivo nel Lazio. C’è chi fa il nome di Pierpaolo Sileri, chirurgo candidato con il M5S nell’uninominale. Interpellato dall’Adnkronos, però, Sileri risponde: “Non ne so niente”. Per lo Sviluppo Economico uno dei nomi che circolano è quello dell’economista Andrea Roventini, professore associato presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. L’anno scorso Roventini partecipò al convegno ‘Lo Stato Innovatore’, organizzato alla Camera dai 5 Stelle. A quel convegno presero parte come relatori, tra gli altri, anche gli studiosi Mariana Mazzucato, Giovanni Dosi e Pasquale Tridico.

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