Di Maio rilancia: “Se l’Europa non ci aiuta stop a 20 miliardi di contributi”

Di Maio rilancia: “Se l’Europa non ci aiuta stop a 20 miliardi di contributi”
Il vice premier, Luigi Di Maio
23 agosto 2018

I migranti rimangono sulla Diciotti attraccata a Catania. Non scendono, restano a bordo con i militari della Guardia Costiera, che a loro volta aspettano ordini. E il governo, in maniera praticamente unanime, chiede una mossa da parte dell’Ue. Solo dopo autorizzerà lo sbarco. Rimane, sullo sfondo, la divergenza tra il presidente M5S della Camera, Roberto Fico, che non ha nascosto la sua contrarietà alla linea dura, e il ministro dell’Interno Matteo Salvini, leader della Lega.

Ma il leader M5S Luigi Di Maio, che come Salvini è vicepremier, sottolinea che “il governo è compatto”, e punta il dito verso Bruxelles. “Nei mesi scorsi – spiega Di Maio – abbiamo avuto modo di vedere come funzionava la linea morbida nei confronti dell’Unione europea”, quella cioé portata avanti dal precedente governo a guida Pd e che, a suo parere, si è rivelata fallimentare e onerosa per la sola Italia. Adesso invece, “funziona la linea dura”.

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Un passo avanti, quindi, potrebbe arrivare con la riunione che i rappresentanti dei diversi Paesi avranno proprio sulla questione migratoria. Se ci si accordasse per una maggiore condivisione dei problemi dovuti alla gestione degli arrivi e delle permanenze, l’esecutivo di Roma potrebbe sventolare il risultato ottenuto grazie alla fermezza, e farebbe sbarcare i profughi che aspettano a Catania. Se, invece, dalla riunione di Bruxelles non uscisse nulla, “io e tutto il Movimento 5 Stelle non siamo più disposti a dare 20 miliardi di euro all’Unione europea ogni anno”, sottolinea Di Maio, aggiungendo: “Ce ne prendiamo una parte, e non siamo disposti, se non ci aiutano, a votare una legge di Bilancio che preveda questo stanziamento di 20 miliardi all’Ue”.

Questa posizione, sottolinea il vicepremier in quello che sembra un messaggio indirizzato a Fico, viene formulata nella sua veste di “capo politico del Movimento”. Salvini, da parte sua, apprezza il sostegno da parte di Di Maio. Quindi, in un’intervista al Tg5, ribadisce che i migranti a bordo della nave Diciotti “non sbarcano, a meno che l’Europa non si svegli e accolga come abbiamo fatto noi negli ultimi anni”. Il leader leghista liquida poi le polemiche politiche e le inchieste giudiziarie attorno alla Diciotti ribadendo: “Non mollo, non mi dimetto, non retrocedo di un millimetro”.

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