Manchester, caccia ai complici. Attriti Gb-Usa su fuga notizie

Manchester, caccia ai complici. Attriti Gb-Usa su fuga notizie
26 maggio 2017

La Gran Bretagna sta effettuando una grande caccia all’uomo per verificare dove si annidino complicità e connivenze con il presdunto attentatore suicida che s’è fatto saltare alla fine del concerto della popstar Ariana Grande, a Manchester, uccidendo 22 persone. A turbare quest’inchiesta, tuttavia, è arrivata la fuga di notizie sui media statunitensi, che Londra attribuisce alle agenzie d’intelligence americane. La premier britannica Theresa May ha sollevato la questione col presidente Usa Donald Trump, a margine del summit Nato a Bruxelles. Questi, parlando in precedenza, ha minacciato di far perseguire chi nel sistema di spionaggio americano ha fatto filtrare le informazioni. In Gran Bretagna è stato osservato un minuto di silenzio per ricordare le vittime, adolescenti genitori e anche una bambina di otto anni, dell’attentato rivendicato dallo Stato islamico (Isis), commesso apparentemente da un giovane nato nel Regno unito, ma di origine libica. Le autorità del paese nordafricano hanno arrestato il padre del presunto attentatore, Salman Abedi, e il fratello del giovane nato a Manchester. La polizia di Sua Maestà, dal canto suo, ha effettuato ulteriori fermi e perquisizioni.

La folla che si è riunita a Manchester, nella St. Ann’s Square, dopo essere stata in raccoglimento per un minuto, ha spontaneamente intonato un brano della band Oasis, “Don’t Look Bach in Anger”. Gli Oasis sono originari proprio della città colpita dall’attentato. La regina Elisabetta s’è recata in visita ai ragazzi feriti nel’attentato. Tre giorni dopo l’attacco, sono ancora qualcosa come 75 le persone ricoverate. Di queste, 23 sono in condizioni gravi. Una dozzina hanno meno di 16 anni. La squadra di calcio del Manchester United, che ha vinto la finale di Europa League, ha dedicato la vittoria alle vittime. L’allenatore José Mourinho ha dichiarato che sarebbe contento di scambiare il trofeo con le vite delle persone morte nell’attentato, tra le quali una bambina di soli otto anni. Salman Abedi, 22 anni, era cresciuto in una famiglia libica fuggita a Manchester dal regime di Muammar Gheddafi. Il padre Ramandan e il fratello minore Hashem sono stati arrestati in Libia. Secondo la polizia, Hashem progettava un attentato a Tripoli ed era sotto osservazione da sei settimane. Entrambi il fratelli, sostengono le autorità, appartenevano all’Isis, mentre il padre era stato un esponente di un gruppo legato ad al Qaida.

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La Libia ha sottolineato che sta lavorando in stretto collegamento con le autorità Londra per identificare possibili “network terroristici”. Salma Abedi, secondo un parente, è volato a Manchester dalla Libia quattro giorni prima dell’attentato. La polizia tedesca ha dichiarato che ha fatto scalo a Duesseldorf, mentre un ufficiale turco ha detto che transitato per l’aeroporto di Istanbul. Una fonte vicina alla famiglia ha dichiarato che Abedi voleva vendicare l’assassinio avvenuto lo scorso anno a Manchester di un amico di discendenza libica, La sorella, Jomana Abedi, ha detto al Wall Street Journal che era motivato dal desiderio di vendetta. “Io penso che abbia visto bambini, bambini musulmani, morire ovunque, e voleva vendetta. Ha visto gli esplosivi che l’America sgancia sui bambini in Siria e voleva vendetta”, ha detto la sorella. La polizia britannica ha fatto sapere di avere avuto Abedi nel suo campo d’osservazione prima del massacro. Ha inoltre annunciato due nuovi arresti, che portano il totale delle persone messe in custodia a quota otto. Una donna, arrestata, è stata rilasciata senza alcuna imputazione. Il livello di allerta per gli attentati in Gran Bretagna rimane “critico”, che vuol dire una previsione di attentato imminente. Truppe armate sono state messe a guardia degli obiettivi sensibili. La polizia dei trasporti britannica per la prima volta ha dispiegato agenti sui treni. L’attentato è stato il più sanguinoso da quello del 2005, quando quattro terroristi suicidi colpirono il sistema di trasporti di Londra, uccidendo 52 persone. Ha colpito a sole due settimane dalle elezioni anticipate dell’8 giugno.

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