Manovra arriva in Parlamento. Gualtieri richiama la maggioranza, è caos

Manovra arriva in Parlamento. Gualtieri richiama la maggioranza, è caos
Roberto Gualtieri
3 novembre 2019

Approda domani in Parlamento la manovra 2020 in un clima reso incandescente dalle polemiche interne ed esterne alla maggioranza sul pacchetto di interventi fiscali che dovrebbe garantire fino a 2 miliardi di euro di coperture. La manovra, del valore di circa 30 miliardi di cui 16,3 in deficit, è incentrata sulla sterilizzazione delle clausole Iva che sole valgono 23 miliardi di euro. Sul fronte delle entrate, oltre ai 3-4 miliardi dei risparmi derivanti da Quota 100 e dal reddito di cittadinanza, oltre 1 miliardo dovrebbe arrivare nel 2020 dalla plastic tax ed oltre 500 milioni dalla sugar tax e dalla stretta sulle auto aziendali. L’ampliamento della platea di pensioni per cui varra’ la rivalutazione al 100% costera’ allo Stato 6 milioni di euro nel 2020, che saliranno a 29 milioni nel 2021 e a 63 milioni nel 2022. E’ quanto emerge dalle tabelle allegate alla Manovra. La disposizione applica l’indicizzazione al 100% delle pensioni a quelle con assegni fino a quattro volte il minimo (quindi fino 2.029 euro al mese), mentre la precedente previsione era di applicarla a quelle fino a tre volte il minimo (1.539). I sei milioni di costi per lo Stato nel 2020 sono dovuti agli 8 milioni di spesa in piu’ a cui si devono sottrarre due milioni di maggiori entrate fiscali.

Ma è la misura sulla plastica che ha riscaldato il dibattito con le critiche del leader di Iv Matteo Renzi e del governatore Emiliano Bonaccini, anche in vista delle prossime elezioni in Emilia Romagna dove si produce una quota importante del packaging europeo in 228 aziende con 17mila addetti. Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha provato a richiamare all’ordine la maggioranza. “Dovremmo evitare di fare opposizione al posto di Salvini” ha detto in un’intervista a La Stampa dove ha confermato la disponibilità a riflettere su modifiche alla plastic tax e alla misura sulle auto aziendali. Allo stesso tempo ha difeso la manovra ricordando i 27 miliardi di riduzione delle tasse e ricordando che è frutto di “un lavoro collegiale ampiamente condiviso”. Difende la plastic tax Luigi Di Maio che in post su Facebook scrive: “serve a dare una scossa, serve a invertire la rotta. Non promuovi l’ambiente parlando, lo promuovi facendo delle scelte”. Mentre dal Pd arriva il richiamo di Nicola Zingaretti: “Stop furbizie, ipocrisie, sgambetti, litigi, piccolezze” dice il Segretario dem chiedendo “gioco di squadra” perché “per noi governare non è un privilegio, è responsabilità”.

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Richiamo che assume quasi toni da ultimatum quando Zingaretti conclude: “Su questo bisogna essere chiari: solo condividendo questo spirito è utile andare avanti”. Sul piede di guerra l’opposizione con Matteo Salvini che dal Trentino tuona: “Questa settimana comincia la discussione sulla manovra, daremo battaglia per cancellare più tasse, micro tasse, mega tasse e più cazzate possibili, se necessario li terremo giorno e notte chiusi in Parlamento”. La manovra, aggiunge la capogruppo di Fi alla Camera Mariastella Gelmini “punta a creare uno Stato etico e di polizia fiscale. Si illudono di risolvere i problemi dell`Italia tassando le buste dell`insalata, le bottigliette di plastica, il tetrapak del latte, lo zucchero e le auto aziendali. Dovrebbero tassare il bronzo delle loro facce”. In questo clima si aprirà domani la settimana dell’arrivo della manovra in Parlamento. La legge di bilancio inizierà il suo iter dal Senato mentre alla Camera già domani iniziano le audizioni sul decreto fiscale che culmineranno martedì con l’intervento del ministro Gualtieri.

IL TIMING

Il primo passaggio e’ l’assegnazione alla Commissione Bilancio del testo da parte del Presidente del Senato, che fa un esame preliminare per verificare che non vi siano norme estranee (che non incidono sulla contabilita’ pubblica, o microsettoriali o di interesse solo locale), che eventualmente vengono stralciate ed inserite in autonomi disegni di legge. In Commissione Bilancio la prima fase che impegna circa una settimana e’ quella delle audizioni. Al termine della discussione generale (un’altra settimana), si entra nel vivo dell’esame solo quando vengono presentati gli emendamenti e vengono votati nei successivi dieci giorni. Sara’ quello il momento che le annunciate richieste di modifica si verificheranno con la realta’ dei numeri.

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Dopo il passaggio in Commissione il provvedimento viene esaminato dall’Aula. Calendario alla mano, quest’anno la legge di bilancio dovrebbe incassare il primo via libera a Palazzo Madama tra fine novembre e la prima settimana di dicembre per poi passare a Montecitorio. Laddove i deputati decidessero di modificare ulteriormente il testo, servirebbe una terza lettura per l’approvazione finale, in tempi strettissimi. Per evitare l’esercizio provvisorio, infatti l’esame della manovra si deve chiudere entro il 31 dicembre. Il percorso si incrocia anche con il vaglio del progetto di bilancio da parte della Commissione europea. Ad una lettera con richiesta di chiarimenti da parte della Commissione Ue il 22 ottobre, il governo ha risposto il giorno dopo, ricevendo un primo nulla osta da parte di Bruxelles che il 20 novembre rendera’ pubblici i giudizi sulle leggi di Bilancio di tutti i Paesi dell’Eurozona.

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