Manovra, verso il via libera. Le novità: da pensioni a bonus bebè

Manovra, verso il via libera. Le novità: da pensioni a bonus bebè
28 novembre 2017

Rush finale in commissione Bilancio del Senato per l’approvazione della manovra per il 2018. Dopo una serie di stop and go nella maggioranza e nel governo per sciogliere tutti i nodi, il testo del ddl bilancio si appresta a essere licenziato per l’aula di palazzo Madama dove approderà domani mattina per essere approvato entro questa settimana con un ormai scontato voto di fiducia. Tra le principali novità di cui si è arricchito il provvedimento c’è l’accordo sulle pensioni fra governo e sindacati bocciato però dalla Cgil con l’adeguamento dell’età pensionabile all’aspettativa di vita e le deroghe per i lavori gravosi. Raggiunta l’intesa sul bonus bebè che diventa strutturale ma con un’assegno dimezzato dal 2019. Via libera anche alla web tax con un’imposta del 6% sui ricavi dei giganti internet in Italia, ma già è stata annunciata la volonta di rimettere mano alla norma nel passaggio alla Camera. Approvato poi il sospirato alleggerimento del superticket sanitario per le persone più “vulnerabili”, soggetti con redditi bassi, persone con patologie gravi e fasce protette (anziani e minori). Disco verde pure alla proroga al 31 dicembre 2018 del divieto di incroci proprietari tra stampa e tv. In pratica, chi detiene una quota del mercato televisivo superiore all’8%, e le imprese del settore comunicazioni elettroniche che detengono una quota superiore al 4% dei ricavi del settore, non possono acquisire o detenere partecipazioni in imprese editrici di quotidiani su carta stampata. Salta invece la proposta di Ap di inserire in extremis in manovra parte della riforma Orlando sul processo breve. Malumori all’interno di governo e maggioranza hanno portato a bloccare il tentativo lasciando morire le novità in Senato dove erano ormai ferme da mesi.

Arriva anche un fondo da 50 milioni in due anni per il risarcimento dei risparmiatori vittime di reati finanziari, con l’obiettivo in primis di compensare gli azionisti e gli obbligazionisti danneggiati dal crack delle banche venete. E passa anche il pacchetto sugli enti locali con le norme che sanciscono la pace fatta con l’Anci. Sì unanime della commissione anche all’istituzone di un Fondo da 60 milioni per il triennio 2018-2020 per la cura non professionale del caregiver familiare. A sorpresa poi dovrebbe rientrare in manovra anche il consueto dl milleproroghe approvato solitamente alla fine dell’anno per rinviare alcune scadenze imminenti. Lo scioglimento delle Camere previsto per la fine del mese prossimo a legge di bilancio incassata ha spinto, infatti, l’esecutivo ad anticipare alcune norme. In particolare, come ogni anno negli ultimi anni viene prorogato di un anno al 31 dicembre 2018 del divieto di incroci proprietari tra stampa e tv. Molte, inoltre, le micromisure presentate, dagli immancabili Lsu di Palermo la cui approvazione è in stand-by alle risorse la Fondazione Graziadio Isaia Ascoli, dal Museo nazionale dell’ebraismo alle fondazioni lirico-sinfoniche.

PENSIONI: dal 2019 stop all’aumento dell’età pensionabile a 67 anni per 14.600 lavoratori impegnati in 15 attività gravose. A cambiare rispetto alla legge Fornero anche il meccanismo di adeguamento all’aspettativa di vita.

BONUS BEBE’: il bonus bebè dovrebbe diventare una misura definitiva: per i nati nel 2018 si conferma un assegno di 80 euro al mese che dovrebbe essere però dimezzato a 40 euro a partire dal 2019. Il bonus dovrebbe essere corrisposto soltanto per il primo anno di età del bambino e non più fino al terzo anno. La misura deve ancora essere approvata dalla commissione.

WEB TAX: arriva un’imposta del 6% sui ricavi dei giganti internet in Italia. Il gettito previsto è di 114 milioni di euro a partire dal 2019. E’ previsto che la tassa sia versata allo Stato dagli intermediari finanziari e non dalle imprese italiane che potranno invece compensare direttamente l’imposta pagata. La web tax non si applica alle imprese agricole e ai soggetti che hanno aderito al regime forfettario o al regime di vantaggio per i contribuenti di minore dimensione. Il gettito è stato stimato in 114 milioni l’anno.

CAREGIVER FAMILIARE: un fondo da 60 milioni di euro per il triennio 2018-2020 destinato a interventi legislativi finalizzati al riconoscmento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale del caregiver familiare.

PROCESSO BREVE: nulla di fatto sull’introduzione del processo processo breve in manovra. E’ saltata la proposta di Ap di inserire nel ddl bilancio parte della riforma Orlando da tempo ferma a palazzo Madama. Sulla questione non si è trovato l’accordo all’interno dell’esecutivo.

TAGLIO SUPERTICKET: i soggetti vulnerabili con redditi bassi, quelli con patologie gravi e le fasce protette anziani e bambini avranno un alleggerimento sul pagamento del superticket sanitario da 10 euro sulla diagnostica e la specialistica. Viene istituito un Fondo con una dotazione di 60 milioni di euro annui.

FONDO VITTIME REATI FINANZIARI: un fondo per il risarcimento dei risparmiatori vittime di reati finanziari, con l’obiettivo in primis di compensare gli azionisti e gli obbligazionisti danneggiati dal crack delle banche venete. La dotazione sarà di 25 milioni per ciascuno degli anni 2018 e 2019.

ENTI LOCALI: ridotta dal 55% al 45% per il 2018 e dal 70% al 60% per il 2019 della quota di fondo di solidarietà comunale delle regioni a statuto ordinario. Deroga ai vincoli finanziari dei comuni per gli interventi di ripristino e messa in sicurezza del territorio. Diventa più graduale l’impatto sui bilanci di previsione dei crediti dubbi riducendo la percentuale delle quote di accantonamento dall’85% al 75% nel 2018, dal 100% all’85% nel 2019 e al 100% dal 2021. Un’altra norma sostiene le fusioni tra comuni destinando annualmente a questo scopo anche le somme accantonate a valere sul fondo di solidarietà comunale. Si interviene infine sul Documento unico di programmazione semplificato prevendendo un’ulteriore semplificazione per i comuni con meno di 5.000 abitanti.

AGENZIE FISCALE: è sfumata la riforma delle agenzie fiscali. Dopo una serie di valutazioni e approfondimenti il governo ha deciso di cestinare il riassetto. Il tema molto probabilmente non sarà ripreso neanche nel passaggio alla Camera.

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