Marina Abramovic aggredita a Firenze, identificato l’uomo

Marina Abramovic aggredita a Firenze, identificato l’uomo
23 settembre 2018

Un uomo ha aggredito, tirandole una tela in testa, l’artista Marina Abramovic mentre usciva da Palazzo Strozzi, a Firenze, dove e’ in corso una sua mostra. L’artista sta bene e dopo l’aggressione si e’ ritirata nel bar del palazzo illesa ma scossa. L’aggressore invece e’ stato subito fermato dalla polizia: secondo i primi accertamenti, si tratterebbe di un sedicente artista gia’ protagonista di episodi simili.

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Marina Abramovic e’ stata avvicinata dall’aggressore verso le 13 mentre camminava uscendo da Palazzo Strozzi dove e’ in corso la rassegna antologica a lei dedicata ‘The cleaner’. L’uomo, 51 anni, della Repubblica Ceca, le ha tirato in testa un quadro su tela di carta, che si e’ sfondato nell’urto. Il dipinto impugnato dall’aggressore rappresenta un ritratto della stessa Abramovic, sembra realizzato dallo stesso aggressore. Sempre nella ricostruzione da fonti di Palazzo Strozzi, risulta che Marina Abramovic abbia voluto parlare subito e chiedere spiegazioni al suo aggressore, ma l’uomo sarebbe sempre stato in silenzio. La scena e’ avvenuta in presenza di numerosi visitatori.

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Secondo primi accertamenti di polizia il 51enne e’ lo stesso che l’11 gennaio 2018 imbratto’ con vernice una statua di Urs Fischer in piazza della Signoria a Firenze: quella volta ai vigili urbani disse di essere lui il vero Fischer. L’uomo e’ stato identificato e poi rilasciato dalla questura senza esser denunciato per nessun reato. Marina Abramovic non ha avuto ferite quando il 51enne le ha rotto in testa una quadro in tela di carta e non ha dovuto farsi curare al pronto soccorso. Poiche’, dunque, non vengono ravvisati reati perseguibili d’ufficio, la polizia ha rilasciato il cittadino ceco. Sulla vicenda la polizia puo’ solo procedere su querela di parte ma la stessa Marina Abramovic, tramite persone a lei vicine, avrebbe manifestato l’intenzione di non voler querelare il suo aggressore. “L’ho dovuto fare per la mia arte” ha detto il 51enne che ha colpito l’artista come ha raccontato la stessa Abramovic. “Questa e’ stata la sua risposta”, ha detto l’artista serba.

Il racconto dell’artista

“Tra la folla c’era un uomo che portava con se’ un dipinto raffigurante il mio volto in modo distorto – ha raccontato la Abramovic -. Si e’ avvicinato guardandomi negli occhi e gli ho sorriso pensando che fosse un regalo per me. In una frazione di secondo ho visto la sua espressione cambiare e diventare violenta, venendo verso di me molto velocemente e con forza. I pericoli arrivano sempre molto rapidamente, come la morte stessa. Tutto a un tratto mi ha colpita, non l’ho visto subito”. “Tutto ad un tratto – prosegue il racconto dell’artista serba Marina Abramovic – mi ha sbattuto in testa violentemente il quadro, intrappolandomi dentro la cornice. Tutto e’ successo molto rapidamente. Poi le guardie lo hanno isolato e fermato e il direttore mi ha portato nel retro del bar nel cortile di Palazzo Strozzi per tranquillizzarmi. Ero sotto shock”.

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Poi, “la prima cosa che ho chiesto e’ stata: voglio parlare con lui, voglio sapere perche’ l’ha fatto. Perche’ questo odio contro di me? Tutti sono rimasti molto sorpresi che volessi parlare a questa persona. Ma io sono cosi’. Non fuggo mai dai problemi. Li affronto. Quindi lo hanno portato da me e gli ho chiesto: ‘Perche’ l’hai fatto? Qual e’ il motivo? Perche’ questa violenza?’. Non gli avevo fatto niente. Non l’avevo mai incontrato prima. Lui ha detto: ‘L’ho dovuto fare per la mia arte’. Questa e’ stata la sua risposta”. “Il fatto – ricostruisce ancora l’artista – e’ successo dopo l’ultimo appuntamento in programma nell’ambito della mostra di Palazzo Strozzi ed ero molto felice per come era andato. Sono uscita dalla sala dove abbiamo svolto il booksigning e c’erano tante persone ad aspettarmi per una foto o per un autografo. In particolare c’erano tanti giovani che mi stavano dimostrando tanto affetto, che ho sentito tanto qui a Firenze in questi giorni”.

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“Per me – conclude – e’ difficile capire ed elaborare la violenza. E’ la prima volta che mi succede una cosa del genere. E ancora non riesco a capire. Con la violenza sugli altri non si fa arte. Anche io sono stata una giovane artista non famosa ma non ho mai fatto del male a nessuno. Nel mio lavoro io metto in scena diverse situazioni e metto a rischio la mia vita. Ma questa e’ una mia decisione e stabilisco io le condizioni. Dopo tutto quello che e’ successo sono tornata in albergo. Ho fatto una doccia, mi sono cambiata la camicia e sono uscita di nuovo. In passato mi sarei arrabbiata per un fatto del genere, oggi invece provo compassione”.

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