Il Marocco vieta la vendita del burqa, le donne sono divise

Il Marocco vieta la vendita del burqa, le donne sono divise
13 gennaio 2017

La decisione delle autorità marocchine di vietare la produzione e la vendita del burqa, l’indumento di origine afgana che copre completamente la donna dalla testa ai piedi, ha suscitato reazioni contrapposte, ma anche interrogativi sull’applicazione di questa misura al niqab, il velo integrale “classico” arabo.

“Sono per il divieto della vendita del burqa – afferma questa ragazza – non si riconoscono le persone che lo indossano, se sono uomini o donne, e questo incentiva il terrorismo”. “Penso che questa disposizione tocchi la libertà personale di poter vivere come ci pare”, afferma da parte sua questa studentessa. Secondo i media marocchini, il ministero dell’Interno ha diffuso una circolare in cui vieta la produzione e la commercializzazione del burqa essenzialmente per motivi di sicurezza, perché l’indumento verrebbe “usato per perpetrare crimini”. “Sono contro questo divieto, è ingiusto. Perché allora non vietare anche che le ragazze si vestano in un certo modo, o vietare l’alcool, il fumo, i bar? Vietano unicamente certe cose, che sono le nostre”, ribatte questa donna, che indossa il velo nella sua versione più “soft” (hijab). “Sono contro l’idea di fermare la vendita del burqa, perché siamo un Paese islamico. Non devono toccare gli abiti religiosi e in ogni caso, è una libertà personale. Il divieto avrà conseguenze negative”.

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