‘Martirio Sant’Orsola’ di Caravaggio da Napoli a New York

‘Martirio Sant’Orsola’ di Caravaggio da Napoli a New York
15 aprile 2017

“Il Martirio di Sant’Orsola”, tela del 1610 del Caravaggio proveniente dalle Gallerie d’Italia-Palazzo Zevallos Stigliano, sede museale di Intesa Sanpaolo a Napoli, e’ da ieri mattina al Metropolitan Museum of Art di New York. A presentarla al pubblico americano, Gian Maria Gros-Pietro, presidente del Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo, con Michele Coppola, responsabile delle Attivita’ Culturali di Intesa Sanpaolo, e Francesco Genuardi, console italiano a New York. Il dipinto e’ una straordinaria testimonianza della stagione estrema di Michelangelo da Merisi, e una delle opere piu’ importanti della collezione della banca. L’opera, esposta al pubblico del Metropolitan fino al 30 giugno prossimo, e’ stata realizzata alla fine del secondo soggiorno napoletano del maestro lombardo e raffigura, con la violenta drammaticita’ che lo contraddistingue, il momento in cui la freccia trafigge Sant’Orsola; e’ considerata di fatto l’ultimo lavoro di Caravaggio, commissionato dal banchiere genovese Marcantonio Doria, che intendeva fare un omaggio alla santa protettrice della sua famiglia, ed eseguito con rapidita’ dal pittore in procinto di imbarcarsi per Porto Ercole, viaggio nel quale fu ucciso.

Il dipinto di Caravaggio, bene privato ma patrimonio dell’umanita’, e’ esposto in modo permanente nella sede museale napoletana di Gallerie d’Italia. In cambio di questo importante prestito, dal 6 maggio Palazzo Zevallos ospitera’ un altro straordinario capolavoro di Caravaggio proveniente dal Metropolitan Museum, ‘I Musici’, olio su tela del 1595. “Il prestito dell’opera al Metropolitan Museum of Art di New York rientra in una strategia di valorizzazione della collezione artistica di Intesa Sanpaolo e in una politica di collaborazioni e sinergie con le piu’ importanti istituzioni culturali internazionali”, si legge in una nota. L’esposizione al Met offre al pubblico americano l’opportunita’ di vedere affiancato per la prima volta il ‘Martirio di Sant’Orsola’ ad un altro dipinto di Caravaggio, la ‘Negazione di San Pietro’, la cui data dipende direttamente dal confronto stilistico con l’opera di Intesa Sanpaolo. Entrambi i dipinti sono eseguiti in uno stile rapido, con minime elaborazioni. Uno stile che si puo’ definire essenziale, se non addirittura radicale e rivoluzionario, e con un approfondimento psicologico coinvolgente.

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“Sono molto emozionato e orgoglioso di aver portato al Met un’opera che sicuramente rappresenta una delle punte di diamante delle collezioni d’arte di Intesa Sanpaolo”, dice Gian Maria Gros-Pietro. “Il gruppo e’ da sempre convinto che le attivita’ culturali rappresentino un veicolo efficace di collaborazione tra i popoli. In questa ottica, Intesa Sanpaolo fornisce un contributo attivo allo sviluppo culturale della sua comunita’. Investire in cultura e’ fondamentale, non solo per crescere dal punto di vista economico, ma anche per dare corso a uno sviluppo che possa definirsi civile e illuminato”, conclude. Keith Christiansen, curatore d’Arte Europea del Metropolitan Museum, si dice “lietissimo che Intesa Sanpaolo e il Metropolitan Museum of Art di New York abbiano potuto collaborare per questo scambio di grande risonanza. Presentare oggi a New York, l’uno accanto al altro, il Martirio di Sant’Orsola di Intesa Sanpaolo, e la Negazione di San Pietro del Metropolitan costituisce una vera opportunita’, dato che sono due quadri quasi certamente dipinti negli ultimi due o tre mesi di vita dell’artista, utilizzando uno stile quanto mai riduttivo o, meglio, essenziale, dove le figure emergono dallo sfondo nero quasi come spettri di un mondo oppresso dal peccato e dal dolore”.

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