Mattarella in campo. E Di Maio apre a Pd e Lega

Mattarella in campo. E Di Maio apre a Pd e Lega
4 aprile 2018

Serve un governo all’altezza delle esigenze dei cittadini. Con questo spirito il Presidente della Repubblica avviera’ oggi le consultazioni, snodo cruciale del percorso che portera’ alla nascita del nuovo esecutivo dopo le elezioni del 4 marzo. Il Capo dello Stato per due giorni convochera’ il Presidente emerito della Repubblica, i presidenti di Camera e Senato, i rappresentanti dei gruppi parlamentari con i rispettivi leader per sondare le scelte delle diverse forze politiche. Ma la sua opera d’ascolto non sara’ solo di registrazione meccanica degli orientamenti dell’uno o dell’altro. Sergio Mattarella, durante le consultazioni, si fara’ portavoce con i partiti delle esigenze dei cittadini e chiedera’ per questo alle forze politiche proposte, indirizzi e indicazioni programmatiche per dare al Paese un governo politico all’altezza della situazione. Se e’ vero che molti sono pronti a scommettere che quello che si aprira’ oggi sara’ solo il primo giro di colloqui con i partiti e che ne sara’ necessario almeno un altro per trovare una convergenza necessaria a individuare una maggioranza solida (senza la quale il Capo dello Stato non conferira’ un incarico pieno), e’ anche vero che quello di mercoledi’ e giovedi’ non sara’ uno stanco rito di passaggio ma una prima tappa fondamentale. Sara’ infatti la prima volta che il presidente Mattarella incontrera’ i leader politici, sondera’ i loro orientamenti, sia quelli gia’ esplicitati davanti ai cittadini sia le possibili subordinate.

Di Maio apre a Pd e Lega, pregiudiziale su Fi

Le ultime ore non hanno portato a schiarite: Luigi Di Maio ha aperto sia alla lega che al Pd, ma ponendo la pregiudiziale su Forza Italia. E dal Pd e’ giunto a stretto giro uno stop a qualunque accordo. Pochi, dunque, sono al momento gli spiragli per una soluzione in tempi rapidi. Ma il Capo dello Stato fara’ presente ai partiti che l’obiettivo e’ alto e merita tutto il loro impegno: dare al Paese un governo. E non uno qualunque, ma un esecutivo che sia in grado di rispondere alle attese che i cittadini hanno esplicitato votando il 4 marzo, e insieme una compagine di governo con un programma all’altezza della situazione. Come si e’ visto in questi giorni con le tre vicende che hanno riguardato i rapporti del nostro Paese con Russia, Francia e Israele, serve infatti un governo con le idee chiare, pronto a rispondere alle sfide che ogni giorno un Paese come l’Italia si trova a dover affrontare. Senza dimenticare che a breve ci sara’ da presentare a Bruxelles il Def, poi a ottobre la manovra economica e a fine giugno si svolgera’ un Consiglio europeo cruciale che sia Angela Merkel che Emmanuel Macron hanno indicato come il crocevia fondamentale per la costruzione dell’Europa che verra’.

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Pur avendo fatto capire che non intende mettere fretta a priori, dunque, il Capo dello Stato fara’ presente ai partiti che i cittadini li guardano, li hanno votati e si attendono piu’ un governo che un ritorno alle urne, e dovra’ essere un governo all’altezza della situazione, qualunque sia la maggioranza che lo sostiene. E che tocchera’ a loro dare risposte, lui, il Presidente, puo’ solo aiutare questo processo ma sempre restando nei limiti dei suoi poteri. Restano ovviamente tutti i paletti gia’ intuiti nelle scorse settimane: la necessita’ di un governo con una maggioranza certa e autosufficiente e un programma esauriente, nessuna fretta ma nemmeno tempi infiniti, l’assunzione di responsabilita’ politica dei partiti. Al termine delle consultazioni, poi, il Capo dello Stato trarra’ le sue prime conclusioni e molto probabilmente le spieghera’ pubblicamente. Nel frattempo al Quirinale tutto e’ pronto per accogliere gli oltre 400 giornalisti accreditati, di cui una sessantina stranieri, fin dalle 9 di mattina.

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