Mattarella: Parlamento è democrazia, evitare cortocircuiti con l’Europa

Mattarella: Parlamento è democrazia, evitare cortocircuiti con l’Europa
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
20 dicembre 2018

Il Parlamento ha un “ruolo centrale” ed è “interprete della sovranità popolare” nella “democrazia designata dalla Costituzione”. Parla il presidente della Repubblica nel corso dello scambio di auguri al Quirinale con le alte cariche dello Stato e consapevole del fatto che dopo le elezioni politiche del 4 marzo c’è stato “un difficile confronto tra le forze politiche per dare un governo al Paese”. Tuttavia, per Sergio Mattarella, in particolare deve essere evitato, anche nei rapporti con l’Unione europea, il “cortocircuito tra l`urgenza di fornire risposte veloci, sollecitate dall`emotività che disorientamento e comprensibili timori provocano nella pubblica opinione, e la necessità di tempi più lunghi, necessari alla definizione di soluzioni efficaci, durature e sostenibili”.

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In Italia, ricorda, “non viene posta realmente in dubbio in maniera significativa la scelta europea ma questo non è sufficiente. L`Italia è un Paese fondatore dell`Unione europea e deve svolgere al suo interno un ruolo da protagonista. Vi è una tendenza, risalente nel tempo, diffusa in tutta l`Unione, a osservarla, e a giudicarne i comportamenti, come se si trattasse di un soggetto estraneo. L`Europa – sottolinea – non è un “vincolo esterno” ma piuttosto un moltiplicatore della nostra influenza internazionale, della nostra capacità di espansione economica e commerciale, oltre che della preziosa libertà di movimento, particolarmente per i nostri giovani”.

In questo senso, continua il capo dello Stato, “ho valutato molto positivamente, anche per questa ragione, la scelta del Governo di avviare un dialogo costruttivo con la Commissione europea – che ha agito con spirito collaborativo – sulla manovra di bilancio per giungere a soluzioni condivise, raggiunte in questi giorni”. Mattarella esprime “l’augurio affinché ciascuno possa adempiere il proprio mandato secondo quel che richiede la nostra Costituzione a chi svolge pubbliche funzioni, accompagnando l`adempimento dei propri compiti con il rispetto dei limiti del potere che la nostra Carta indica a chi è chiamato a esercitarlo”. “Al Parlamento, espressione e interprete della sovranità popolare, è affidato – sottolinea Mattarella – il ruolo centrale nella democrazia disegnata dalla Costituzione. Ruolo che contrassegna ogni democrazia parlamentare; e che va rispettato e preservato per non alterare l`essenza di ciò che la nostra Carta definisce e prescrive”.

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Alla vigilia del voto dello scorso 4 marzo, ricorda Mattarella, “avevo parlato di una pagina bianca su cui gli elettori avrebbero scritto con le loro scelte”. Sulla base dei risultati delle elezioni si è aperto, in Parlamento, “un difficile confronto tra le forze politiche per dare un governo al Paese” Le settimane successive al voto sono state segnate, continua il presidente, “dall`acuirsi di tensioni internazionali in aree non lontane dall`Italia e caratterizzate da forti instabilità dei mercati, occorreva ricercare una soluzione che, attraverso un`assunzione di responsabilità, non rendesse vano il voto espresso dai cittadini”. Di fronte a questo quadro, esorta Mattarella, “rivolgo ai componenti del Governo, al Presidente del Consiglio, ai Vice Presidenti, ai Ministri, ai Sottosegretari, un ringraziamento; e un augurio affinché ciascuno possa adempiere il proprio mandato secondo quel che richiede la nostra Costituzione a chi svolge pubbliche funzioni, accompagnando l`adempimento dei propri compiti con il rispetto dei limiti del potere che la nostra Carta indica a chi è chiamato a esercitarlo”.

Mattarella non ha dubbi, sono questi “doveri che riguardano ciascuno di noi. Riguardano tutte le donne e gli uomini – a partire dal Presidente della Repubblica – che hanno il privilegio di servire le istituzioni e, attraverso di esse, dare il loro contributo alla realizzazione del bene del Paese”. Di fronte a ciò per Mattarella il pluralismo deve essere ricercato “nell`assetto dell`ordine istituzionale che presenta organi con diverse fonti di legittimazione e che svolgono funzioni differenti in modo autonomo e indipendente”. Ancora, continua Mattarella in una sorta di credo laico, il pluralismo si trova “nell`assetto della società civile, nel cui ambito sorgono e si affermano formazioni autonome di diversa natura e, tra queste quelle delle rappresentanze sociali: in queste formazioni, nel rispetto dei principi democratici, si manifesta l`esercizio di diritti inviolabili dei cittadini”.

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Senza dimenticare, continua, che “pluralismo” è nel “dovere di assoluto rispetto della libertà dell`arte e della scienza; dell`autonomia delle università e delle altre realtà attraverso cui si esprimono”. Non deve mancare, prosegue, il “pluralismo nella libertà riconosciuta al mondo dell`informazione e alle molteplici voci che ne costituiscono espressione; da salvaguardare perché rappresentano un presidio irrinunciabile dello Stato democratico”. E ancora. Per Mattarella, deve esserci “pluralismo nella libera iniziativa economica che garantisce solidità, innovazione e ulteriore sviluppo al tessuto imprenditoriale che fa, tra l`altro, dell`Italia il secondo Paese manifatturiero d`Europa”. Insomma, è la posizione di Mattarella, le autorità di governo “hanno compiti di definizione dell`orizzonte progettuale e dei relativi indirizzi politici, per perseguire gli interessi generali della collettività, al contempo riconoscendo e promuovendo l`esercizio delle libertà assicurate alle formazioni sociali, alle rappresentanze, agli enti intermedi, all`associazionismo, in dialogo costante con questi soggetti. Vi sono spazi e realtà per le quali l`autonomia costituisce garanzia di libertà, con benefici per tutti i cittadini”.

Tutta l`Europa è attraversata da profondi processi di trasformazione e “pur tra evidenti difficoltà, va evitato il rischio di un cortocircuito tra l`urgenza di fornire risposte veloci, sollecitate dall`emotività che disorientamento e comprensibili timori provocano nella pubblica opinione, e la necessità di tempi più lunghi, necessari alla definizione di soluzioni efficaci, durature e sostenibili”. Naturalmente, considera Mattarella, “ogni Paese ha la sua storia, la sua specificità. Eppure, se si alza lo sguardo dal particolare e si prova ad avere una visione di insieme, ci si accorge che, in Europa, i grandi problemi sono gli stessi e le dinamiche sociali si somigliano. Così come si somigliano i nostri popoli. In particolare le nuove generazioni, abituate a viaggiare, a confrontarsi, a scambiare conoscenze, culture, stili di vita, abitudini”.

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