Maxi-evasione Dolce e Gabbana, processo rischia prescrizione

17 giugno 2014

Per Dolce e Gabbana si profila un iter giudiziario simile a quello di Silvio Berlusconi. Il processo sulla maxi-evasione fiscale a carico dei due stilisti potrebbe infatti approdare davanti ai giudici della Corte Feriale della Cassazione, quella che si occupa di “smaltire”, durante la pausa estiva della giustizia, i processi a rischio prescrizione. E’ successo l’anno scorso con il caso sui diritti tv di Mediaset che si è concluso il primo agosto con la condanna definitiva di Silvio Berlusconi, dopo essere approdato davanti al collegio di ermellini presieduto da Antonio Esposito.

Ed è lo stesso scenario che potrebbe ripetersi quest’anno con il processo Dolce e Gabbana. I due stilisti sono stati condannati in appello a 1 anno e 6 mesi ciascuno per omessa dichiarazione dei redditi. Secondo l’ipotesi accusatoria formulata dai pm Gaetano Ruta e Laura Pedio, sarebbero stati i principali protagonisti di un’evasione di imponibile pari a circa 200 milioni di euro. Su uno degli episodi contestati, la prescrizione scatta il 28 agosto prossimo.

La Procura di Milano ha cosi deciso di spingere sull’acceleratore: i magistrati titolari del fascicolo hanno chiesto e ottenuto la sospensione feriale dei termini. Contraria la difesa che da parte sua ha invece presentato richiesta di revoca. In ambienti giudiziari milanesi sottolineano che si tratta di un atto dovuto, un meccanismo che scatta praticamente in automatico ogni volta che un processo ormai giunto alle battute finali rischia di “morire” per effetto della prescrizione. E’ esattamente il caso del processo a Dolce e Gabbana che proprio per questo sta per imboccare una corsia preferenziale, la stessa che ha permesso al caso sui diritti tv di Mediaset di arrivare a sentenza definitiva con la conferma della condanna dell’ex presidente del consiglio.

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