Il maxiemendamento con pensioni, web tax e rinvio assunzioni P.a.

Il maxiemendamento con pensioni, web tax e rinvio assunzioni P.a.
20 dicembre 2018

Il reddito di cittadinanza e la riforma delle pensioni con quota 100, le pensioni d’oro, la web tax, il rinvio di assunzioni nelle amministrazioni centrali, la dismissione di immobili pubblici, riduzioni e riprogrammazioni di spesa. Sono i capitoli che hanno consentito, a quanto spiegato dal premier Giuseppe Conte in Senato, di sciogliere il nodo della trattativa tra Italia e Bruxelles con un calo del deficit-Pil inizialmente stimato del 2,4%, per il 2019, ad un valore attorno al 2,04%. Modifiche contenute nel maxiemendamento atteso dalla commissione Bilancio di Palazzo Madama che conterrà anche la rettifica dei saldi: 10 miliardi e 254 milioni nel 2019, 12 miliardi e 242 milioni nel 2020, 15 miliardi e 997 milioni nel 2021. Per quanto riguarda la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia Iva, resta lo stop degli incrementi per il prossimo anno ma viene cancellato il parziale congelamento per il 2020 e il 2021.

RIVISTA A CRESCITA, PIL 2019 ALL’1% (DALL’1,5%). Il governo ha deciso di aggiornare le previsioni di crescita, “con indicazione di un Pil programmatico all`1% per l`anno prossimo”, ha riferito Conte. La certificazione di una crescita più debole, che “si ripercuote, anche positivamente, sui saldi di bilancio tendenziali e sull`entità della correzione strutturale richiesta dal Patto di stabilità e crescita”.

FRENO INDICIZZAZIONE E TAGLIO PENSIONI D’ORO. “Sono state previste misure di contenimento della spesa pensionistica che si sostanziano nel raffreddamento dello schema di indicizzazione dei trattamenti pensionistici di più cospicuo importo. Inoltre si interviene sulle cosiddette pensioni d’oro, con riduzione dei trattamenti più elevati, attraverso la previsione di un contributo di solidarietà temporaneo e progressivo per scaglioni di reddito. Una misura di equità sociale da cui abbiamo ricavato ulteriori risorse”, ha affermato il premier.

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REDDITO CITTADINANZA E QUOTA 100. I fondi contenuti in manovra destinati a finanziare le due misure bandiera del governo giallo-verde saranno ridotti per il prossimo anno, rispetto alle originarie stime grazie a nuove “valutazioni” sugli oneri. Al reddito di cittadinanza dagli iniziali 9 miliardi saranno destinati attorno ai 6,1 miliardi mentre a quota 100 cui erano destinati 6,7 miliardi andrebbero attorno a 4,5 miliardi.

MISURE PER PIU’ MARCATA SPINTA DISMISSIONI IMMOBILI. “Si introducono inoltre misure per favorire la realizzazione del piano straordinario di dismissioni immobiliari”, ha proseguito il premier aggiungendo che “sono stati quantificati gli effetti dell`utilizzo, in via prioritaria da parte delle Regioni, delle risorse già stanziate nei programmi cofinanziati dai fondi strutturali e di investimento europei per la realizzazione degli interventi di mitigazione dei rischi ambientali e idrogeologici”.

PREVISTA INTRODUZIONE WEB TAX. “Su lato delle entrate – ha detto Conte – si prevede l`istituzione di un`imposta sui servizi digitali gravante sui soggetti che nell`esercizio di attività di impresa prestino servizi digitali e che superino determinate soglie di ricavi”.

STOP AD ALCUNE AGEVOLAZIONI IMPRESE. Arrivano “l’abrogazione del credito di imposta relativo alle deduzioni forfetarie in materia di Irap riconosciute in favore dei soggetti passivi che impiegano lavoratori dipendenti a tempo indeterminato in alcune Regioni; l`abrogazione del credito di imposta in favore dei soggetti che compiono investimenti in beni strumentali nuovi; l`abrogazione dell`aliquota ridotta Ires in favore degli enti non commerciali”, le parole di Conte.

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MAGGIORI ENTRATE DA PACCHETTO GIOCHI. Atteso “un pacchetto di misure che incrementa il prelievo nel settore dei giochi attraverso l`aumento del Preu applicabile agli apparecchi da divertimento e intrattenimento e la riduzione delle percentuali minime di pay-out; inoltre, si introduce dal primo gennaio 2019 l`imposta unica sui concorsi pronostici e sulle scommesse”.

RINVIO AL 15/11/2019 PER ASSUNZIONI AMMINISTRAZIONI CENTRALI. “Per le amministrazioni centrali si prevede un rinvio della presa di servizio degli assunti al 15 novembre 2019, ma limitato alle assunzioni derivanti del turn over ordinario dell`anno precedente”, ha annunciato il premier.

RIDUZIONI E RIPROGRAMMAZIONI DI SPESA. In particolare, “nello stato di previsione della spesa del ministero dell`Economia, sono previste misure volte a definanziare le risorse del Fondo per favorire lo sviluppo del capitale immateriale, la competitività e la produttività di 75 milioni di euro per l`anno 2019 e di 25 milioni di euro per l`anno 2020. Abbiamo inoltre programmato una rimodulazione delle disponibilità di cassa del Fondo per lo sviluppo e la coesione territoriale destinato a misure per il superamento degli squilibri socio-economici territoriali, per 800 milioni di euro per l`anno 2019”, ha proseguito Conte.

PIU’ RISORSE PER FS, RINVIO PARTE FONDI POLITICHE UE. “Allo stesso modo abbiamo programmato una rimodulazione delle risorse finanziarie per 600 milioni di euro per l`anno 2019, prevedendo un incremento, per ciascuno degli anni dal 2022 al 2024, di 200 milioni di euro delle risorse destinate alla società Ferrovie dello Stato per la realizzazione dei progetti previsti; infine, abbiamo previsto una rimodulazione, con riduzione di 850 milioni di euro per l`anno 2019 e un incremento, per progressivo per ciascuno degli anni dal 2020 al 2024, di 150 milioni di euro e, per l`anno 2025, di 100 milioni di euro della quota nazionale per il finanziamento delle politiche comunitarie”, ha precisato Conte.

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