Mdp fuori da maggioranza: “Gentiloni non ha più nostra fiducia”. Tregua con Cp

Mdp fuori da maggioranza: “Gentiloni non ha più nostra fiducia”. Tregua con Cp
L'ex premier e leader di Mdp, Pier Luigi Bersani
10 ottobre 2017

Una manifestazione senza bandiere, aperta a chi intende contestare l’operato del governo e della maggioranza sulla legge elettorale. Mdp di fatto esce dal recinto della maggioranza (“Ci hanno estromessi”, dice la Guerra annunciando l’astensione del gruppo sul voto finale della legge europea al Senato) e porta la protesta in piazza. “Gentiloni non ha piu’ la nostra fiducia”, incalza Epifani. “Le nostre strade si separano”, attacca D’Attorre. “Domani al Pantheon per la democrazia”, chiama a raccolta Bersani che parla di “un problema grosso come una casa”. “Oggi si e’ creato un vulnus della democrazia”, ribadiscono da SI e Mdp. La priorita’ del Movimento dei democratici e progressisti e’ quella di stoppare la legge. Si pensera’ poi al consolidamento del percorso e eventualmente al tema della leadership. La proposta di Speranza e’ quella di tenere l’assemblea Costituente il 19 ottobre, ma non si esclude – riferiscono fonti parlamentari – una frenata. Anche per trovare una sinergia con il partito di Fratoianni. E magari – spiega un bersaniano – di capire se ci sono ulteriori margini di una riappacificazione con Campo progressista. Questa mattina nella riunione di gruppo di Mdp la linea sulla legge elettorale e’ stata univoca: no alla fiducia e no al provvedimento.

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“Ma ora come fanno quelli di Pisapia ad avvicinarsi al Pd dopo questa fiducia sul Rosatellum?”, la domanda di un fedelissimo di Bersani. C’e’ chi nelle fila di Campo progressista invita a non drammatizzare il ricorso del governo alla blindatura del Rosatellum e chi – la maggior parte – reputa un grave errore la decisione della maggioranza. Pisapia questa sera sottolineera’ di non essere certo un deputato di questo Parlamento, ma l’irritazione non viene nascosta dai suoi. Ci sono pontieri che stanno lavorando a riavvicinare tra Mdp e Campo progressista, ma i parlamentari che fanno riferimento all’avvocato milanese confermano che la strada e’ tracciata. Ci sono delle resistenze, alcuni non nascondono il proprio disagio per una nuova frattura interna al centrosinistra ma la direzione intrapresa – sottolinea una parlamentare – e’ quella di arrivare entro una settimana alla formazione di un gruppo. Orlando e Cuperlo continuano intanto a tenere i fili del dialogo: il secondo non ha nascosto la contrarieta’ di utilizzare lo strumento della fiducia sul Rosatellum, mentre il primo in Cdm aveva chiesto un approfondimento d’indagine. Dall’area orlandiana si riferisce che, nel caso in cui Campo progressista avesse bisogno di completare il gruppo, arriverebbe un soccorso di qualche parlamentare.

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