Mediaset, accordata a Berlusconi liberazione anticipata. Giudice: “Servizi sociali svolti in modo serio”

Mediaset, accordata a Berlusconi liberazione anticipata. Giudice: “Servizi sociali svolti in modo serio”
2 febbraio 2015

Sì alla liberazione anticipata per Silvio Berlusconi. Il via libera è arrivato questa mattina da Beatrice Crosti, giudice del tribunale di Sorveglianza di Milano e titolare del fascicolo relativo all’affidamento in prova ai servizi sociali del leader di Forza Italia, dopo la condanna per i diritti tv Mediaset. Berlusconi terminerà così la sua attività alla Sacra Famiglia, casa di ricovero per anziani di Cesano Boscone, con 45 giorni di anticipo rispetto al 23 aprile prossimo.

Il Tribunale di Sorveglianza ha accolto la richiesta presentata dai legali dell’ex premier nonostante il parere negativo della Procura.  Calendario alla mano, il periodo di affidamento in prova ai servizi sociali si concluderà domenica 8 marzo. Con la “festa della donna”, dunque, Berlusconi avrà terminato di scontare la pena alternativa che gli è stata concessa dopo essere stato condannato, in via definitiva, a 4 anni (ridotti a 1 per effetto dell’indulto) per frode fiscale nel caso Mediaset

Ora il Tribunale, sulla base anche delle relazioni dell’Uepe, dovrebbe dichiarare estinta la pena principale e quelle accessorie, tra cui l’interdizione per due anni dai pubblici uffici, ma Berlusconi resta comunque incandidabile per via della legge ‘Severino’. Intanto l’ex Cavaliere è stato invitato alla cerimonia di insediamento del presidente Sergio Mattarella al Quirinale. Il cerimoniale della presidenza della Repubblica ha infatti previsto per l’appuntamento di domani la presenza dei rappresentanti delle istituzioni e delle forze politiche.

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Sono state soprattutto le scuse di Berlusconi per le sue frasi anti-magistrati ad aver convinto Beatrice Crosti, giudice del Tribunale di Sorveglianza di Milano, a concedere all’ex capo del governo la liberazione anticipata dall’affidamento in prova ai servizi sociali. Berlusconi si era presentato davanti al giudice del Tribunale di Sorveglianza lo scorso luglio. Beatrice Crosti lo aveva convocato per presentargli una diffida formale dopo alcuni attacchi contro la magistratura: le frasi pronunciate il 19 giugno scorso davanti ai giudici napoletani titolari del processo Impregilo-Lavitola (con il leader di Forza Italia che aveva definito la magistratura “incontrollata e incontrollabile” oltre che “irresponsabile”) e le parole anti-giudici contenute in un’intervista rilasciata pochi giorni prima alla trasmissione “Piazza Pulita”.

Parole successivamente ritrattate da Berlusconi, che convocato dal giudice Crosti, si era dimostrato disposto all’ascolto, esprimendo scuse sincere per i suoi attacchi alle toghe. Un atteggiamento, questo, che secondo il giudice di Sorveglianza indica non solo “una rivisitazione critica della condotta” dell’ex capo del governo, ma anche “un recupero del valore intrinseco della misura” alternativa alla detenzione. Nel provvedimento, il giudice sottolinea inoltre che l’attività di volontariato all’istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone è stata svolta da Berlusconi “in modo serio e apprezzato dagli operatori”.

Articolo aggiornato alle 18:55
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