Mediterranea al governo italiano: noi pronti a soccorrere Sea Watch, porti aperti

24 gennaio 2019

La Mediterranea Saving Humans è pronta a soccorrere nave Sea Watch 3  che “da alcune ore si trova a ridosso delle coste della Sicilia Orientale, costretta a riparare li’ dal maltempo con condizioni meteo-marine in netto peggioramento nelle prossime ore”. Lo fa sapere la stessa piattaforma delle associazioni italiane che con Nave Mare Jonio si alterna nel Mediterraneo con le Ong Open Arms e Sea Watch. A bordo, ormai da cinque giorni, vi sono 47 persone, tra cui almeno otto minorenni non accompagnati, che la stessa Sea Watch ha salvato da “un sicuro naufragio e ha sottratto al rischio che fossero catturati dalla sedicente Guardia Costiera libica e ricondotti nei campi di detenzione di quel paese, esposti ad abusi e violenze, stupri e torture di ogni genere”.

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La Mediterranea Saving Humans, dunque, chiede “che, nel rigoroso rispetto del diritto internazionale (a partire dalla Convenzione di Amburgo sul Sar), il governo italiano assegni immediatamente a Sea Watch 3 un porto sicuro (Place of Safety POS) dove riparare dal maltempo e poter sbarcare le persone a bordo”. “Mediterranea Saving Humans fa appello alla societa’ civile italiana – scrive la stessa piattaforma – e in particolare ai sindaci di quelle citta’ solidali e accoglienti che, nei mesi scorsi avevano manifestato la loro disponibilita’, ad invitare Sea Watch 3 nei loro porti, predisponendo tutto cio’ che e’ necessario all’accoglienza”.

“Mediterranea Saving Humans dichiara da subito di essere pronta, con i propri assetti in mare e con la propria mobilitazione a terra, ad intervenire a sostegno della Sea Watch 3 con ogni possibile mezzo. Proprio intervenendo ieri ad Ancona, l’ammiraglio Pettorino, Comandante Ispettore generale della Guardia Costiera e delle Capitanerie di Porto, ha ricordato che “i porti italiani sono aperti”. “Mediterranea Saving Humans – conclude Mediterranea Saving Humans – diffida percio’ qualsiasi Autorita’ dal prendere decisioni o attuare comportamenti illegittimi, in contrasto con il diritto marittimo e internazionale e le norme del Codice della Navigazione. Ed e’ preparata ad assumere tutte le necessarie iniziative legali a tutela della Sea Watch 3 e delle persone che si trovano a bordo”.

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