Mercatini di Natale secondo Trento, ambiente e made in Italy

Mercatini di Natale secondo Trento, ambiente e made in Italy
23 novembre 2017

Una vetrina per l’artigianato e le eccellenze gastronomiche, ma con una attenzione particolare alla sostenibilità ambientale e al prodotto italiano. E’ il mercatino Natale secondo Trento: la città, confermando un appuntamento tradizionale, lo interpreta sempre più come asset virtuoso per l’economia del territorio. “Il mercatino di Natale di Trento – spiega Elda Verones, direttrice APT Trento – ospita 93 casette in legno; quindi 93 espositori che propongono la loro offerta artigianale qualificata: dall’arte del legno a quella della ceramica. Ma anche l’offerta gastronomica della cucina locale e dell’arco alpino con i prodotti dell’attività rurale e prodotti a chilometro zero”. I mercatini di Trento – che resteranno aperti fino all’Epifania – hanno raggiunto ormai la 24esima edizione e stanno riscuotendo sempre maggiore successo: sono in media 750 mila ogni anno i visitatori richiamati in città. Un tesoretto di tutto rispetto che scatena la competizione tra gli altri centri e borghi, soprattutto sull’arco alpino. “E’ stato stimato da un’indagine nazionale – aggiunge Verones – un fatturato generale dei mercatini di Natale di 766 milioni di euro per 16 milioni di visitatori che son tanti perché spesso visitano anche più di un mercatino”.

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Ma intercettare visitatori sempre più esigenti non è una sfida semplice. Per riuscire a costruire un’offerta soddisfacente non si può improvvisare. La macchina organizzativa quindi parte con molti mesi d’anticipo e deve fare attenzione a selezionare bene gli espositori. “La macchina organizzativa dei mercatini parte ogni anno intorno a maggio – dice Claudio Alì amministratore unico Trento Fiere – attraverso la pubblicazione di un bando al quale possono partecipare tutti gli espositori d’Italia. Poi una commissione verifica le domande e analizza i prodotti proposti, che ovviamente devono essere al 90 per cento artigianali e in particolar modo locali. La commissione ha escluso diversi espositori con prodotti made in Cina: controlliamo ogni prodotti, perché i prodotti vanno controllati preventivamente e se si scopre che sono made in Cina o in Taiwan vengono esclusi automaticamente”. I mercatini di Natale sono però anche una buona occasione per mandare messaggi di sostenibilità ambientale. In questo senso, cruciali si rivelano le scelte per ridurre al minimo l’impronta ecologica dell’evento e i rifiuti prodotti. “E’ un mercatino certificato green, uno dei pochissimi se non l’unico in Italia. – conclude Alì – Tutto il materiale usato è riciclabile: dalle posate ai piatti ai bicchieri. Addirittura ci sono espositori che propongono piatti in pane e quindi commestibili. E tutta la carta dei sacchetti è riciclata e così via”.

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