Mercimonio di loculi e tombe, 5.000 euro per una sepoltura

26 maggio 2018

Era diventato un “cimitero degli orrori” quello di San Martino delle Scale a Monreale (Palermo): così infatti è stata chiamata l’operazione dei carabinieri che hanno scoperto e disarticolato un`associazione a delinquere che gestiva in maniera illegale ed illecita il camposanto (di proprietà della locale Abbazia Benedettina) ottenendo ingenti profitti dalla compravendita di sepolture.

Una vera e propria organizzazione criminale che, nel corso degli ultimi anni, si era di fatto sostituita ai benedettini in maniera del tutto abusiva nella gestione del cimitero, iniziando un vero e proprio mercimonio di loculi e tombe. Su mandato della Procura di Palermo, i carabinieri hanno arrestato 4 persone e sottoposto una quinta alla misura cautelare coercitiva del divieto di dimora nel comune di Monreale, con obbligo di firma alla Polizia Giudiziaria: sono tutti accusati di numerosi reati tra cui truffa, falsità in atti pubblici commesse da privati, falsità in certificazioni, violazione di sepolcro, vilipendio delle tombe, vilipendio di cadavere, occultamento di cadavere, distruzione, soppressione e sottrazione di cadavere.

Gli arrestati sono Giovanni Messina, settantenne palermitano; Salvatore Messina, trentottenne palermitano; Salvatore Messina, ventiquattrenne palermitano; Antonino Campanella, trentatreenne palermitano; divieto di dimora per Erminia Morbini, settantaquattrenne monrealese. Notificate inoltre alcune informazioni di garanzia per altri indagati nella stessa vicenda. Le indagini dei carabinieri, svolte sotto la direzione ed il coordinamento della Procura di Palermo, hanno permesso di ricostruire l`intero meccanismo: sono partite dalla raccolta di alcune denunce relativamente a un`apparente “mala gestio” del cimitero e hanno svelato l`esistenza di un’organizzazione che ha operato in modo costante e sistemico nella gestione illecita del cimitero, in esecuzione di un preciso programma criminoso costituito dal mantenere il cimitero ormai saturo da anni, in condizione di perenne diponibilità, per ricevere nuove immissioni di feretri e così percepire indebitamente il corrispettivo versato per sepolture e servizi funerari.

Dalle attività investigative è stato accertato “un sistema criminale di gestione dei servizi cimiteriali ad esclusivo fine di lucro con un modus procedendi stabile e radicato” che si sviluppava attraverso vari reati. L’organizzazione predisponeva pratiche di sepoltura con contratti di acquisto, cessione o rinnovo della concessione dei loculi e delle tombe gentilizie all`occorrenza falsificati, ed in ogni caso conclusi senza qualsiasi potere di rappresentanza dell`ente ecclesiastico proprietario e con la falsificazione di atti pubblici e certificati amministrativi. Venivano individuate tombe e loculi occupati da salme da potere spostare senza correre il rischio che parenti e prossimi congiunti ne rivendicassero la titolarità.

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Il servizio di video-sorveglianza, installato dal parroco pro tempore, veniva disattivato prima di effettuare qualsiasi intervento, per eludere qualsiasi forma di eventuale registrazione o semplice monitoraggio di attività criminose. Avveniva quindi una materiale violazione di tombe, sepolcri e loculi già occupati per liberarli, svuotandoli del tutto o ampliandone la capienza mediante nuove costruzioni completamente abusive per fare spazio a nuove salme. I carabinieri hanno accertato una sistematica attività illecita di estumulazione occultamento e soppressione e distruzione di cadavere e di bare, con salme ancora al loro interno, in totale violazione della normativa vigente, in assenza delle necessarie autorizzazioni amministrative e senza la partecipazione del coordinatore sanitario; spostamenti non autorizzati in altri loculi, attraverso l`occultamento di bare rimosse dalle loro legittime sedi per trasportarle sempre all`interno del cimitero in altri loculi o in luoghi non visibili ai visitatori del cimitero; lo smaltimento illecito dei rifiuti cimiteriali e di resti umani decomposti (parti di scheletro) che invece di essere posti all`interno di uno specifico ossario (assente per altro nel cimitero di San Martino delle Scale) venivano letteralmente gettati in intercapedini ricavate con costruzioni abusive per poi essere coperte da materiale cementizio al fine di non lasciarne traccia.

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E ancora. Richieste e percezioni indebite di somme di denaro versate per l`acquisto e il rinnovo di dei diritti sui loculi e sulle tombe, sotto forma di donazioni volontarie trattenute in assenza di qualsiasi titolo giuridico regolativo dei rapporti con l`abbazia; minacce esplicite nei confronti di chi si recava al cimitero chiedendo informazioni e rassicurazioni circa gli effettivi luoghi di sepoltura dei propri cari estinti; minacce di fare perdere la disponibilità di alcuni loculi trasferendo le salme altrove in mancanza del pagamento del denaro per il rinnovo delle concessioni. In particolare, durante le indagini, è emerso che sono state moltissime le persone che, non trovando una sistemazione per i propri cari estinti – soprattutto nei cimiteri palermitani che vivono uno stato di emergenza continua – si sono rivolti all’organizzazione per un posto all`interno del camposanto di San Martino delle Scale (che è saturo da più di 20 anni).

A fronte di un pagamento di 5.000 euro circa e potendo far leva sullo stato di necessità di quelle famiglie, disposte a pagare cifre consistenti pur di garantire una degna sepoltura ai propri defunti, veniva sempre assicurata un`immissione nelle varie sepolture, dopo aver ricavato nuovi spazi attraverso numerose e sistematiche violazioni di sepolcro, prodromiche a estumulazioni del tutto illegittime. Alcune aree del cimitero di San Martino delle Scale sono state sequestrate.

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