Miccichè eletto presidente dell’Ars. Prime crepe nel centrosinistra

Miccichè eletto presidente dell’Ars. Prime crepe nel centrosinistra
Gianfranco Miccichè, presidente del parlamento siciliano
16 dicembre 2017

Gianfranco Micciche’ e’ il nuovo presidente dell’Ars. L’applauso e’ scattato al 35esimo voto. Serviva, infatti, in questa terza votazione, la maggioranza dei consensi dei presenti. Alla fine ha avuto 39 voti, tre in piu’ della coalizione di centrodestra. Micciche’ si e’ avvicinato ai banchi del governo e ha abbracciato il presidente della Regione Nello Musumeci. Il leader di Forza Italia e’ la seconda volta che ricopre l’incarico. E’ cosi’, lex ministro forzista, per la seconda volta è salito sullo scranno piu’ alto di Sala d’Ercole. Il M5s ha votato compattamente sul capogruppo Udc Margherita La Rocca Ruvolo, che ha ottenuto 20 voti, nel tentativo di scompaginare la maggioranza. Sette i voti andati a Nello Dipasquale del Pd, su cui dovevano convergere i voti dem. Micciche’ ha avuto quattro voti in piu’ della sua maggioranza, oggi presente con 35 deputati, poiche’ assente Giuseppe Gennuso per un lutto familiare. “Questa Assemblea le chiede di salvare la Sicilia. Questa Assemblea le dara’ tutto l’aiuto possibile, il massimo sostegno perche’ si esca dalla palude. Lo dobbiamo a questa terra e ai siciliani”. Sono quese le prime parole pronunciate dal neo presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Micciche’, rivolgendosi al governatore Nello Musumeci. Un discorso “non preparato”, come ha detto lo stesso Miccichè, “per scaramanzia”: “E’ una grande emozione stare qui per la seconda volta”.

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“Il mio compito – ha aggiunto – sara’ favorire il percorso della realizzazione del programma che i siciliani hanno votato con Musumeci per dare alla regione una possibilita’ di sviluppo. Il compito del governo sara’ arduo, titanico per come e’ ridotta la nostra terra, ma sono sicuro che Musumeci sapra’ farlo con le capacita’ dimostrate in passato”. E ha proseguito: “Noi dobbiamo ridare rigore e prestigio a questa Assemblea, ma alla politica tutta, dobbiamo farlo attraverso l’efficienza e la trasparenza delle nostre istituzioni meritando la fiducia che ci hanno accordato, a tutti e settanta i deputati. Dobbiamo fermare il degrado delle nostre istituzioni, contrastando il disprezzo diffuso, compiendo scelte concrete e giuste. Faremo scelte importanti, taglieremo gli sprechi ma senza inseguire la demagogia”. Micciche’ ha poi giustificato il gesto del deputato Udc Giovanni Bulla che ha mostrato il suo voto all’Aula, suscitando scalpore e tensioni e provocando l’annullamento della votazione: “Il deputato Giovanni Bulla e’ una persona per bene, se noi fossimo una coalizione fatta da gente cosi’ deficiente vuol dire che saremmo da galera tutti. Bulla davanti al suo capogruppo, Turano, che gli ha chiesto ‘hai votato per Micciche’?’, gli ha mostrato la scheda”. Ieri “con i franchi tiratori ci siamo divertiti, devo dire che mi sono fatto un ripasso del passato: non era mai successo che ci fossero solo due franchi tiratori alle prime elezioni, quindi, il risultato e’ stato positivo.

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Micciche’, come detto, è stato eletto con 39 voti, 4 in piu’ della maggioranza di centrodestra che oggi poteva contare su 35 deputati. Si tratta dei due parlamentari di Sicilia futura, formazione di Toto’ Cardinale della galassia dem; gli altri sono riconducibili direttamente al Pd. “Ci complimentiamo con Gianfranco Micciche’ per l’elezione alla presidenza dell’Assemblea regionale siciliana. L’impegno nelle istituzioni ampiamente profuso consentira’ certamente al presidente Micciche’ di svolgere la sua funzione che e’ terza rispetto alle dispute politiche. Abbiamo scelto sin dalla seconda votazione di partecipare al voto poiche’ era utile a dotare il Parlamento, rapidamente, dei suoi organi”, afferma Nicola D’Agostino, deputato e segretario regionale di Sicilia Futura. Duro il M5s: “Il passato che ritorna, l’inciucio Renzi-Berlusconi parte da qui, ci piomba tutti in un’atmosfera cupa, in vista delle elezioni nazionali”, dice Valentina Zafarana, capogruppo del M5S parlando con i giornalisti. “Il M5S ha svolto il proprio ruolo non rimanendo ingessati, ma lanciando la possibilita’ che questo parlamento potesse avere un rappresentante di peso e garanzia votando per Margherita La Rocca Ruvolo, ma i partiti non l’hanno permesso”. Adesso la partita si sposta sul resto dei posti nell’ufficio di presidenza dell’Ars: poltrone da vicepresidente, deputati questori e segretari. Un organismo cruciale per il funzionamento e gli equilibri a Sala d’Ercole. Nella scorsa legislatura il M5s ne e’ stato escluso; ora, forte dei suoi 20 deputati che ne fanno il gruppo di gran lunga piu’ numeroso, i pentastellati reclamano adeguata visibilita’. Micciche’, con questo punto all’ordine del giorno, ha convocato l’aula per lunedi’ alle 16.

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