Migranti ancora a bordo della Sea Watch, indagata la capitana. Conte: “Stati Ue pronti ad accogliere i profughi”

28 giugno 2019

Non si sblocca il caso della Sea Watch 3. Dopo 15 giorni, i 40 migranti sono ancora a bordo della nave mentre la capitana Carola Rackete e’ stata iscritta nel registro degli indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e violazione dell’articolo 1099 del codice della navigazione contestato al comandante che non obbedisca all’ordine di una nave da guerra nazionale. Anche se dalla procura sottolineano che e’ un atto dovuto dopo l’informativa della Guardia di finanza trasmessa agli uffici giudiziari di Agrigento. L’atto e’ stato poi notificato dal personale della Guardia di finanza a bordo dell’imbarcazione.

La capitana non sembra pero’ essere troppo preoccupata dalla notizia: “Affrontero’ tutto con il supporto dei legali e di Sea Watch, ora voglio solo le persone a terra” ha detto. Rackete ha ribadito invece la necessita’ di far scendere al piu’ presto i migranti considerando l’aggravarsi delle loro condizioni a bordo. “La situazione psicologica dei naufraghi a bordo peggiora ogni ora di piu’ – ha spiegato – abbiamo persone con problemi post traumatici a bordo e il fatto che non si sappia come e quando la situazione si sblocchera’, peggiora le condizioni. Abbiamo avuto questa notte una evacuazione medica per un giovane di 21 anni” ha aggiunto. Intanto, la procura di Agrigento sta valutando anche il sequestro della nave. Lo ha confermato il procuratore aggiunto Salvatore Vella, giunto oggi pomeriggio sull’isola, mentre erano in corso sul natante la notifica dell’avviso di garanzia, la perquisizione e l’acquisizione di documenti. Domani e’ previsto l’interrogatorio della comandante.

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E l’Autorita’ garante per l’infanzia e l’adolescenza, Filomena Albano, ha scritto al comandante generale della Guardia costiera, ammiraglio Giovanni Pettorino, per verificare se sia confermata la presenza di quattro minori non accompagnati ricordando, in questo caso, l’obbligo di farli scendere a terra. Ma lo scontro e’ diretto con il ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “La signorina ha detto che sta facendo quello che sta facendo perche’ e’ bianca, ricca e tedesca. Spero che non arrivino in estate tutti i bianchi, ricchi e tedeschi in Italia a rompere le palle. Altrimenti sarebbe un problema. Le regole vanno rispettate” ha aggiunto il vicepremier leghista. Ma la capitana ha replicato senza mezzi termini, in collegamento con la sala della Stampa estera: “Salvini mi considera un nemico pubblico? Ho 42 persone di cui occuparmi. Salvini si metta in fila”.

Ma il dibattito e’ anche, di nuovo, sul ruolo degli altri paesi europei. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, questa mattina a margine del G20 ha avuto un colloquio con il premier olandese Rutte, e poi ha raccontato: “Ho manifestato l’invito da parte dell’Italia di avviare iniziative. Lui non si sente responsabile sui comportamenti singoli. Stiamo completando le operazioni sulla redistribuzione. Tre o quattro Paesi sono disponibili. Si e’ attivato un meccanismo da parte dell’Europa per la procedura della distribuzione” ha assicurato. Paesi come Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo e altri Stati membri dell’Ue, stando a quanto dicono fonti della Farnesina. Salvini prima ha espresso le sue perplessita’ e ha sostenuto che i migranti della Sea Watch sbarcheranno “solo se mi verra’ detto quanti e quando andranno ad Amsterdam, a Parigi, a Berlino.. Ma io – ha proseguito – sono come San Tommaso, stavolta me lo devono firmare, visto che troppe volte gli impegni presi non sono stati mantenuti”.

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Qualche ora dopo dal Viminale hanno sottolineato: “Il no allo sbarco e la linea dura del governo italiano e del ministro dell’Interno Matteo Salvini in particolare iniziano a dare i primi frutti. Alcuni Paesi europei stanno confermando la disponibilita’ ad accogliere rapidamente gli immigrati attualmente a bordo della SeaWatch. Prima di sbloccare la situazione, pero’, si attendono precise garanzie su numeri, tempi e modi. Il governo e’ determinato a perseguire chiunque abbia infranto la legge: dovra’ pagarne le conseguenze. Rimane vergognoso il silenzio delle autorita’ olandesi”. Attacco ripetuto dallo stesso Salvini a ora di pranzo: “Il comportamento del governo olandese e’ disgustoso, rispettosamente parlando. C’e’ una nave che batte bandiera olandese e se ne strafregano completamente…”. Il paradosso della vicenda e’ che intanto proseguono gli sbarchi a Lampedusa: in 16 sono arrivati sull’isola intorno alle 7 di oggi, a bordo di un barchino scortato da una motovedetta delle Fiamme gialle. E ieri mattina erano arrivati in otto. Gli approdi, del resto, non si sono mai fermati nell’isola, davanti alla quale, a circa un miglio, resta la Sea Watch con 40 persone in mare da due settimane.

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