Migranti minorenni illegali in squadre calcio a Prato, indagati due presidenti. Coinvolte anche società di A e arbitri

20 luglio 2017

Quattro misure cautelari e numerose perquisizioni per immigrazione clandestina, falso documentale e favoreggiamento reale a carico di persone legate al mondo del calcio. A carico di molti di loro sono anche emersi profili di responsabilità per frode sportiva consistita nell`aver alterato alcuni risultati calcistici. Destinatari delle misure cautelari sono i presidenti delle due squadre di calcio del Prato e della Sestese (FI), un procuratore sportivo e una donna di origine ivoriana. Le perquisizioni, in tutto dodici, sono anche a carico di arbitri di calcio, presidenti, segretari e direttori sportivi di altre società di calcio. E’ il bilancio della operazione della mobile di Prato, nel cui ambito altre undici persone sono state raggiunte da informazione di garanzia sempre per la violazione delle norme connesse all`alterazione dei risultati delle partite, tra cui molti giovani giocatori di calcio delle serie dilettantistiche. Interessate dall`operazione di Polizia le province di Prato, Firenze, Rimini, Pistoia, Siena, Pisa, Perugia, Arezzo. Disposta anche l`acquisizione di documentazione presso due squadre di serie A, una di serie B e una di Lega Pro. Grossi club professionistici, infatti, avevano messo gli occhi sui talenti africani del settore giovanile della Sestese e del Prato, le due societa’ toscane coinvolte nell’inchiesta sui falsi tesseramenti di baby calciatori.

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Il Cittadella aveva acquistato uno di questi giovani per la cifra di 400mila euro, mentre Inter, Lazio e Fiorentina si erano mosse per il 14enne al centro dell’inchiesta, per la quale una donna ivoriana, arrestata, si era spacciata per sua madre naturale al fine di ottenere un ricongiungimento familiare che permettesse al giovane di essere tesserato. La Fiorentina aveva di fatto opzionato il giovane ma, si apprende da fonti societarie, l’affare non si e’ poi concluso proprio perche’ non erano state ultimate le verifiche sulla regolarita’ dei documenti dell’ivoriano. Secondo le accuse gli indagati avrebbero compiuto atti diretti a procurare illegalmente l`ingresso nel territorio dello Stato di cittadini di origine africana, in particolare ivoriani minorenni, producendo presso l`Ambasciata Italiane di Abidjain, e poi presso l`Ufficio Immigrazione della Questura di Prato, documentazione attestante falsi stati, in particolare condizioni personali, quali quella di maternità biologica e filiazione naturale rispetto ai minori, atti funzionali a richiedere ed ottenere il rilascio dei visti di ingresso per motivi di ricongiungimento familiare, con successivo ottenimento dei permessi di soggiorno per motivi familiari. Il fine ultimo era quello di far giocare i ragazzi in squadre di calcio italiane e europee, in violazione anche delle norme FIFA che ne consentono il tesseramento. Nel corso delle indagini sono emerse anche irregolarità connesse all`alterazione dei risultati di partite di calcio. La Squadra Mobile ha raccolto riscontri in merito all`alterazione di undici partite tra Lega Pro, Categoria Eccellenza Toscana, Campionato Regionale Toscano di Promozione.

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