Milano, accoltella agente: scarcerato guineiano. Cirielli: ecco l’Italia del Pd

Milano, accoltella agente: scarcerato guineiano. Cirielli: ecco l’Italia del Pd
19 luglio 2017

Lascia il carcere di San Vittore dopo meno di tre giorni Saidou Mamoud Diallo, il guineiano di 31 anni arrestato lunedì scorso per aver aggredito con un coltello uno dei poliziotti che stavano tentando di bloccarlo fuori dalla Stazione Centrale di Milano. Il gip Maria Vicidomini ha convalidato l’arresto ma scarcerato l’uomo disponendo per lui l’obbligo di firma. Stando a quanto riferito dall’avvocato Nicoletta Collalto, legale del giovane, l’accoltellamento non andrebbe inquadrato come tentato omicidio, ma come una conseguenza della colluttazione scaturita dalla resistenza di Diallo all’intervento delle forze dell’ordine. Il pm Paola Pirotta aveva chiesto per il guineiano la convalida dell’arresto e la misura cautelare in carcere per tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale. Sarà ora l’ufficio immigrazione della Questura di Milano ad occuparsi del caso dell’uomo, risultato irregolare sul territorio italiano, che a questo punto potrebbe essere affidato all’ex Cie di Milano oppure essere colpito direttamente da un nuovo provvedimento di espulsione dopo quello già disposto per lui dalla Questura di Sondrio. Sempre stando a quanto spiegato dal legale di Diallo, il presunto reato di tentato omicidio e’ stato ‘assorbito’ in quello di resistenza a pubblico ufficiale. Il giovane guineano e’ accusato, oltre che di resistenza, anche di minaccia aggravata e detenzione abusiva di armi. La polizia era intervenuta perche’ l’uomo, molto agitato e armato di coltello, stavo andando in escandescenze nell’area dove si trovano i pulmann che collegano la citta’ agli scali aeroportuali. Agli agenti che lo hanno portato in Questura, Diallo aveva urlato: “Voglio morire per Allah”.

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Entrando nel merito del provvedimento, in sostanza, secondo il gip di Milano Maria Vicidomini, caduta l’accusa di tentato omicidio, gli altri reati contestati dalla Procura a Saidou Mamoud Diallo non prevedono il carcere. Ecco perché il giudice delle indagini preliminari ha convalidato l’arresto ma non ha disposto la custodia cautelare per il 31enne guineiano. Diallo, come detto, deve rispondere di resistenza, minaccia aggravata e detenzione abusiva di armi con un cumulo finale delle pene, scrive il gip nel provvedimento, che se dovesse essere condannato, non supererebbe i due anni di carcere e quindi la condanna eventuale verrebbe sospesa. Secondo ancora la Vicidomini, Diallo si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia, la condotta del ragazzo senza dimora era volta a impedire l’arresto ma non e’ travalicata in un tentativo di omicidio. Stando a quanto riferito dal suo legale, Collalto, il giovane non ha precedenti con sentenza di condanna definitiva, circostanza anche questa che gli ha consentito di evitare il carcere ipotizzando una condanna senza recidive. “Il mio assistito – afferma il difensore – ha precedenti dattiloscopici e denunce, ma nessuna sentenza di condanna passata in giudicato”. Il migrante era stato arrestato lunedi’ mattina dalla polizia per tentato omicidio, dopo aver accoltellato un poliziotto nelle adiacenze della Stazione Centrale. L’agente, protetto dal giubbotto antiproiettile, aveva riportato una ferita lievissima. Al momento la Procura non ha trovato nessun riscontro su un eventuale percorso di radicalizzazione di Diallo, nonostante la frase “Voglio morire per Allah” urlata agli agenti che lo portavano in Questura.

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La notizia della scarcerazione di Diallo, scatena un putiferio. “Non ho le competenze per entrare in quelli che sono i cavilli giuridici, ma di certo, da cittadina, prima ancora che da rappresentante delle Istituzioni, resto sconcertata nel leggere che l’extracomunitario che ha accoltellato un poliziotto alla Stazione Centrale nei giorni scorsi sia già libero”, tuona Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Città metropolitana e responsabile milanese di Fratelli d’Italia. “Un clandestino tenta di accoltellare un poliziotto e il risultato è il nulla: scarcerato con obbligo di firma. Il fatto che un immigrato irregolare con precedenti se ne andasse in giro per Milano con un coltello e le peggiori intenzioni conta zero. Che giustizia è questa?”, afferma il deputato di Forza Italia, Luca Squeri. “La decisione del gip di Milano è un insulto all’impegno e ai rischi che corrono le nostre Forze dell’Ordine e un messaggio sbagliatissimo di impunità. Ormai sembra davvero che in Italia i clandestini siano diventati intoccabili, mentre i cittadini sono sottoposti a qualsiasi forma di controllo giudiziario e fiscale”, conclude il forzista. “Il migrante irregolare, già colpito da provvedimento di espulsione, che lunedì ha tentato di accoltellare un poliziotto in stazione centrale a Milano non solo non verrà cacciato, ma neanche arrestato. Infatti, rimesso in libertà, avrà solo l’obbligo di firma. L’interpretazione del gip è veramente singolare – puntella Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale -. Se l’agente non avesse indossato il giubbotto antiproiettile, avrebbe potuto rischiare la vita. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa il ministro Orlando”.

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In sostanza, per Cirielli, “non c’è più tempo da perdere”. “È necessario innanzitutto inasprire le pene per violenza a pubblico ufficiale, come Fratelli d’Italia chiede da tempo. Gli italiani e le nostre donne e i nostri uomini in divisa, a cui va la mia solidarietà, sono stanchi di questa situazione e si aspettano adeguata protezione da parte del ministro Minniti”, conclude. Emanuele Fiano, deputato del Partito democratico, oltre a gettare acqua sul fuoco, rilancia. “Il fatto che il deputato della Lega Pagano e la consigliera comunale forzista Sardone tirino in ballo il governo sull`odierna decisione del gip di Milano è segno che non hanno mai letto la Costituzione, in modo particolare nella parte riguardante l`indipendenza della magistratura – dice il parlamentare Pd -. “Noi – continua – non conosciamo le ragioni del decisione del Gip, e per questo non le commentiamo, per commentare c’è sempre tempo. A noi interessa la soluzione del problema. E quello che sta succedendo, a conferma delle leggi approvate, e dello sforzo costante del governo e di tutti i corpi dello stato coinvolti, è che l’autore dell’accoltellamento è trattenuto in questura a Milano, domani verrà richiesto il suo riconoscimento al console del suo paese e in serata sarà rimpatriato nel suo paese in aereo”. E conclude: “A noi interessa che questa persona, che non doveva rimanere nel nostro paese, che qui ha compiuto un atto gravissimo, venga portato fuori dal nostro Paese, come dettano le nostre leggi, lasciamo ad altri l’interesse per le polemiche”.

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In campo anche Daniela Santanche’ di Forza Italia. “Il guineano che due giorni fa ha accoltellato un poliziotto alla Stazione Centrale di Milano e’ gia’ stato scarcerato. Una decisione scandalosa che suona come un’umiliazione verso le forze dell’ordine che ogni giorno rischiano la vita per garantirci la sicurezza – evidenzia la Santanché -. Per il Gip l’uomo non voleva uccidere il poliziotto ma soltanto ferirlo. Che cosa avrebbe dovuto fare in piu’ per dimostrare le sue intenzioni? La giustizia spesso e’ fuori dal mondo e non si rende conto della gravita’ di alcune sue scelte”. “Il guineano – prosegue Santanche’ – e’ un irregolare che si permette di attaccare le nostre forze dell’ordine con un’arma bianca. In uno Stato autorevole starebbe in galera per un bel pezzo, qui da noi viene scarcerato dopo due giorni. Oggi a Lodi un controllore e’ stato accoltellato sul treno, ormai nelle stazioni e nei luoghi pubblici si vive un clima di impunita’ inaccettabile. A questo punto non mi meraviglierei se venissero scarcerati tutti i piromani che stanno dando fuoco ai nostri boschi, visto il livello raggiunto dal nostro sistema giudiziario.

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